Brennero, la questura di Bolzano replica a Platter «Pochissimi migranti respinti dall'Austria»

Non trova pace il passo del Brennero, il valico italo-austriaco a 1.372 metri di quota, da tempo al centro del dibattito sui flussi migratori in Europa. Il governatore tirolese Guenther Platter, dopo il duro attacco di sabato scorso, quando ha accusato l’Italia di «manovre ingannevoli per evitare i controlli ventilati dall’Austria», ieri ha moderato i toni, ma ribadito il messaggio.

«Gli ingressi incontrollati al Brennero devono essere fermati», ha sottolineato, anche se - secondo fonti della Questura di Bolzano - il numero di riammissioni di migranti dall’Austria verso l’Italia è già adesso «residuale».

Durissimo il premier Matteo Renzi: «Il Brennero è usato dall’Austria in modo demagogico,certo l’immigrazione va gestita e bisogna creare le condizioni laggiù, in Africa, per rimettere le cose in ordine. Tuttavia quando una parte degli austriaci dice “eccoli ci stanno” invadendo, non è vero».

Dopo la stretta di mano tra i ministri degli interni Angelino Alfano e Wolfgang Sobotka, la scorsa settimana al Brennero, e l’annuncio della sospensione dei lavori per una barriera anti-migranti al valico, l’emergenza Brennero sembrava superata, fino all’uscita di Platter che ha suscitato molto clamore sulla stampa italiana. «È un bene - ha commentato il governatore all’Ansa - che le mie critiche siano arrivate a Roma, come anche il messaggio che noi osserviamo con molta attenzione la situazione al Brennero e i flussi migratori». «Mi sta a cuore l’efficacia dei controlli promessi dall’Italia», ha detto Platter, ribadendo che il successo di questa sfida «dipenderà in modo decisivo dagli interventi a sud del Brennero».

Negli ultimi dieci giorni la media è stata però solo di 2-3 persone respinte, in alcuni giorni anche zero, come si apprende da fonti della Questura di Bolzano. Sul territorio italiano i controlli su treni e strade sono «strettissimi» e saranno ulteriormente intensificati, dal 24 maggio, con l’arrivo di altri 25 militari. I controlli delle forze dell’ordine italiane sono stati già intensificati dal primo maggio e vengono effettuati 24 ore su 24 su tutti i treni e lungo le strade che portano in Austria. Sulla linea del Brennero operano anche le pattuglie trilaterali con agenti italiani, austriaci e tedeschi.

Come già avvenuto nelle scorse settimane, è spettato al governatore altoatesino Arno Kompatscher fare da mediatore. «Per la questione del Brennero - ha detto - serve un clima di buona collaborazione e fiducia, che tradizionalmente caratterizza i rapporti tra l’Italia e l’Austria. Se servono degli aggiustamenti dei controlli, questi vanno concordati, senza azioni unilaterali, che non portano da nessuna parte».
Kompatscher ha detto di essere stato interpellato nei giorni scorsi dal ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka e dal governatore Platter che lamentavano «la presenza di numerosi migranti sui treni regionali, anche 40-50 per treno». «Ci sono stati anche contatti con il ministro Alfano, che ha confermato la sua massima disponibilità ad affrontare la questione», ha concluso Kompatscher.

«Abbiamo grande rispetto per le campagne elettorali degli altri Paesi, ma abbiamo soprattutto grande rispetto per la verità».

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Lo afferma il sottosegretario all’Interno, con delega all’immigrazione, Domenico Manzione, secondo cui le dichiarazioni del presidente del Land Tirolo Platter, sulle promesse che l’Italia non avrebbe mantenuto a proposito dei controlli sui migranti al Brennero, «non trovano conforto nei dati e spiace che vengano da un’autorità che ha concordato con noi la strategia di intervento».


VOLONTARIUS: SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO

«La situazione migranti al Brennero è assolutamente sotto controllo». Lo conferma Andrea Tremolada, responsabile dell’associazione Volontarius che si occupa dell’accoglienza dei profughi in Alto Adige. «I flussi - aggiunge - ci sono, forse una trentina di persone al giorno, che però poi tornano indietro, perché vedono che non si passa. Senza dubbi i numeri non sono paragonabili con i 120 arrivi al giorno di un’anno fa», sottolinea Tremolada.
L’associazione Volontarius gestisce strutture di accoglienza a Bolzano e al Brennero, «dove però solo pochi si fermano di notte». Attualmente sono soprattutto eritrei a tentare la loro fortuna al Brennero. «I numeri per il momento non ci preoccupano», ribadisce Tremolada.

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