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Obbligo di "green pass", la Corte Costituzionale boccia Bolzano: spetta allo Stato

Kompatscher aveva «anticipato» il provvedimento del Governo, con una propria ordinanza. Ma per l’Alta Corte non è competenza provinciale, la materia è nazionale

BOLZANO. La Corte Costituzionale ha bocciato un ricorso della Provincia di Bolzano per conflitto di attribuzione tra enti sorto a seguito del provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 18 giugno 2021 in tema di certificazione verde per Covid-19. In sostanza la Corte Costituzionale dichiara che "spetta allo Stato, e per esso al Garante per la protezione dei dati personali, adottare provvedimenti connessi al trattamento dei dati personali nella fattispecie per la certificazione verde".

In sistanza, il nodo del contndere era una ordinanza di Kompatscher che “anticipava” il provvedimento nazionale. Cosa contestata da Roma, con ricorso di Bolzano. 

La Consulta ha "invitato la Provincia autonoma a non introdurre un uso delle certificazioni verdi COVID-19 difforme da quello previsto dalla legge statale", in riferimento al Corona-Pass che la Provincia aveva emesso per accedere a servizi e attività. Inoltre la Consulta sottolinea che "la disciplina del green pass è estranea all'ambito di competenze poste dalla ricorrente alla base del conflitto. Questa Corte ha già affermato che va ricondotta alla competenza esclusiva statale in tema di profilassi internazionale (art. 117, secondo comma, lettera q, Cost.), «ogni misura atta a contrastare una pandemia sanitaria in corso, ovvero a prevenirla», poiché non vi può essere in definitiva alcuno spazio di adattamento della normativa statale alla realtà regionale, che non sia stato preventivamente stabilito dalla legislazione statale", si legge nella sentenza della Corte.

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