Alto Adige / Il caso

Bambini maltrattati, le cinque donne della setta patteggiano due anni e sei mesi di reclusione

Oggi, 17 giugno, l'udienza in tribunale a Bolzano sui fatti della Valle Aurina: le donne, tutte incensurate, agivano sui minori nel contesto di una quotidianità familiare caratterizzata da fanatismo religioso

BOLZANO. Erano accusate di maltrattamenti aggravati nei confronti di due minorenni, figli di una di loro: cinque donne della Valle Aurina hanno patteggiato due anni e sei mesi di reclusione a testa, oggi in tribunale a Bolzano davanti alla giudice Elsa Vesco.

Le cinque donne, non presenti in aula, sono difese dagli avvocati Nicola Nettis e Mark Antonio de Giuseppe, i quali hanno concordato il patteggiamento con la Procura, in seguito al quale sono tornate in libertà.

Le cinque donne erano state arrestate a fine novembre e, dopo aver trascorso un primo periodo di detenzione in carcere a Trento, avevano potuto trascorrere gli arresti domiciliari presso una struttura assistenziale in Veneto.

Le donne, tutte incensurate, si erano rese responsabili dei maltrattamenti nel contesto di una quotidianità familiare caratterizzata da fanatismo religioso: erano infatti vicine ad una vera e propria setta. Nei loro confronti è stato emesso un divieto di avvicinamento (distanza di 500 metri) ai luoghi frequentati dai due minorenni, i quali sono tra l'altro alloggiati in una comunità protetta segreta.

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