Delitto / Giustizia

Processo a Benno Neumair, le testimonianze, l’amica: «il giorno del delitto mi disse di mentire ai carabinieri»

Per il duplice omicidio dei genitori, l’uomo avrebbe messo in campo una meticolosa operazione di depistaggio: sentita anche una donna delle pulizie che ripulì la casa, e un’altra ragazza che lo ospitò per alcuni giorni

BOLZANO. I depistaggi che Benno Neumair cercò di mettere in pratica sin dalle prime ore successive al duplice delitto dei suoi genitori, ed all'occultamento dei loro cadaveri, sono stati al centro delle varie testimonianze emerse nella seconda udienza del processo.

Oggi infatti la Corte d'assise di Bolzano ha iniziato a sentire i testimoni (un centinaio in tutto) che a vario titolo vengono chiamati a deporre in aula dalla Procura, dalla difesa e dalle parti civili.

E' stata ascoltata la donna di Ora, con la quale Benno aveva una relazione proprio in quel periodo: fu da lei che Benno si recò la sera stessa del delitto. La donna, in fase d'indagine, era stata inizialmente anche indagata con l'ipotesi di favoreggiamento ma poi venne scagionata, in quanto sarebbe stata all'oscuro del duplice delitto commesso da Benno.

Oggi, la teste ha svelato in aula che Benno, nei giorni successivi alla sparizione di Laura e Peter, le disse di mentire agli inquirenti: "Se i carabinieri ti chiedono cosa abbiamo fatto la sera del 4 gennaio (quella del delitto, ndr), tu devi raccontare che noi abbiamo fumato insieme della marijuana", le disse Benno.

La donna replicò che si trattava di una falsità e che non capiva perché avrebbe dovuto dire una bugia agli inquirenti.

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Si trattava evidentemente di un primo tentativo di depistaggio da parte di Benno, che infatti in quei giorni raccontò agli inquirenti di essersi recato a ponte Roma per acquistare della droga leggera, mentre invece si scoprì poi che da quel punto aveva gettato nel fiume il cellulare di sua mamma Laura (altro depistaggio).

Nel corso dell'udienza sono state raccolte le testimonianze, oltre che di alcuni vicini di casa, anche di altre due donne: una giovane, che Benno coinvolse nella pulizia ossessiva dell'abitazione dalle tracce dell'omicidio, riuscendo a convincerla che le macchie sul pavimento sarebbero state causate dal vomito del cane, e un'altra donna, che nonostante Benno fosse già indagato e il suo appartamento sotto sequestro, non esitò ad ospitarlo nella sua casa di Bolzano per diversi giorni. Prossima udienza il 29 marzo. 

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