Alto Adige / Il caso

Le minacce di morte ai giornalisti dell'Alto Adige, il direttore Faustini: "Proseguiremo senza farci intimidire, ma ci guarderemo le spalle"

La lettera con proclami no vax accompagnati da un proiettile è stata recapitata oggi, 19 gennaio, alla redazione del quotidiano a Bolzano. Molti i messagi di condanna dell'episodio e di solidarietà alla redazione

LA MINACCIA La busta con un proiettile e minacce di morte ai giornalisti dell'Alto Adige e ai loro familiari

BOLZANO. «Se questo annuncio non viene messo in considerazione tanti di voi ed i vostri famigliari non vivranno più a lungo»: è un passaggio della lettera minatoria, contenente un proiettile e proclami no vax, recapitata oggi alla redazione del quotidiano Alto Adige di Bolzano.

Questo il primo commento del direttore dell'Alto Adige e dell'Adige, Alberto Faustini:

"Ci spiace che fare il nostro dovere - che è quello di informare in modo corretto, distinguendo le parole degli scienziati dalle opinioni estemporanee di chi vede chissà quali complotti dietro il nostro lavoro - produca simili manifestazioni d'odio, simili minacce, simile veleno.

Il Paese ha bisogno dell'opposto. Di equilibrio e di fiducia. Nella scienza. Nelle istituzioni. Nel mondo dell'informazione.

Pallottola all’Alto Adige, il direttore Faustini risponde alla lettera di minacce: «L’informazione libera non si piega»

«Non ci facciamo intimidire, continueremo a informare e ad ascoltare la scienza e le istituzioni. L’informazione libera non può avere paura e non può piegarsi». Alberto Faustini, direttore dell’Alto Adige e dell’Adige, risponde così alla lettera di minacce recapitata alla redazione di Bolzano dell’Alto Adige, accompagnata da una pallottola.

Proseguiremo il nostro lavoro come e più di sempre. Senza farci intimidire. Senza piegarci.

Però ci guarderemo le spalle, visto che c'è chi cerca di colpirci alle spalle".

Già nel corso del pomeriggio sono giunti all'Alto Adige numerosi messaggi di solidarietà rivolti alla redazione e di condanna dell'episodio.

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