Bombe / Il caso

Mattarella concede la grazia a Oberleiter, il terrorista sudtirolese condannato all’ergastolo, e fuggito in Austria: oggi ha 82 anni

Il Presidente della Repubblica concede l’atto: «ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie»

BOLZANO. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la grazia a Heinrich Oberleiter, uno dei protagonisti della stagione del terrorismo degli Anni Sessanta in Alto Adige. Condannato all'ergastolo, come ricorda una nota del Quirinale, "per la partecipazione ad atti terroristici compiuti in Alto Adige tra il 1966 e il 1967", Oberleiter, che oggi ha 80 anni, ha evitato il carcere riparando in Austria e Germania.

Nell'adottare il provvedimento, spiega ancora la nota del Quirinale, "il presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che, in una dichiarazione allegata alla domanda di grazia presentata dai figli, ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del procuratore generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell'istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione".

Oberleiter era uno dei cosiddetti ''bravi ragazzi della Val Pusteria", un gruppetto di giovani, formato anche da Siegfried Steger, Sepp Forer e Heinrich Oberlechner, quest'ultimo morto nel 2006 ad Innsbruck. Sette anni fa, l'8 dicembre del 2014, l'ex terrorista oggi graziato, tornò a far parlare di sè con un messaggio inviato per la commemorazione dei 50 anni dalla morte di Sepp Kerschbaumer, uno dei protagonisti della "Notte dei fuochi" che, nel 1961 diede il via agli anni di piombo altoatesini.

"Oggi ci sono altre vie, diverse da quella della violenza, per battersi per la riunificazione del Tirolo", scrisse Oberleiter secondo il quale "anche la macroregione alpina non è la soluzione per il Sudtirolo".

"Sono comunque fiero - aggiunse - di quello che in questi 50 anni è stato raggiunto, anche se resta la ferita dei toponimi e monumenti fascisti".

Oberleiter fu vicino ad ottenere la grazia già durante le presidenze di Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, ma, anche per la forte opposizione da parte di alcune forze politiche, non se ne fece nulla. Nel 2018 furono le figlie a chiedere al presidente la grazia per il padre, oggi malato. La questione è stata toccata anche la scorsa primavera, in occasione della visita in Italia e dell'incontro con Mattarella del presidente austriaco Alexander Van der Bellen. In una prima reazione il segretario politico dell'Svp Philipp Ahcammer ha commentato di "apprezzare molto questo atto di riconciliazione fortemente desiderato. Mattarella ha dimostrato tutta la sua grandezza", ha detto Achammer.

Il plauso di Kompatscher.  "Credo che il Presidente della Repubblica abbia di nuovo dimostrato tanta sensibilità. L'atto di clemenza avviene dopo una lunga storia triste e alquanto dolorosa", così il governatore altoatesino Arno Kompatscher in un primo commento. "La violenza non è mai giustificata e non può mai essere vista come una soluzione. Ma ciò che è successo va letto anche considerando il contesto storico e tenendo conto della disperazione da esso provocato alla gente. Credo che non sia un caso che il Presidente nella sua motivazione abbia sottolineato sia il rammarico di Oberleiter, per il dolore arrecato alle famiglie delle vittime sia la condizione generale di concordia che si è creata sul territorio a distanza da quella stagione", conclude Kompatscher.

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