Eventi / La polemica

Mondiali di sci 2029, il Comune di Badia dice no e il sogno sfuma

La delusione del Comitato organizzatore: dopo l’ok di Corvara, si puntava alla valle, ma il Consiglio comunale oppone in gran rifiuto

BOLZANO. «Prendiamo atto con estremo rammarico" della decisione del comune di Badia di "non concedere il suo consenso alla richiesta di ammissione alla candidatura» per i mondiali di sci dell'Alta Badia nel 2029. Lo scrivono in una nota congiunta Andy Varallo, presidente Ski World Cup Alta Badia, Andy Pertot, presidente Alta Badia Brand e Oscar Alfreider, presidente Associazione Turistica Alta Badia, consiglieri di amministrazione di Atab e Abb e rappresentanti dell'Hgv.

Nella nota si ricorda che «nel mese di febbraio, i comitati di coppa del mondo di Gardena e Alta Badia hanno ipotizzato una candidatura in nome e per conto dell'Italia ai mondiali di sci alpino 2029 o successive edizioni».

Mentre il comune di Corvara «si è espresso favorevolmente ed in modo unanime e con tempi molto rapidi» a quello di Badia «non è bastato discuterne in giunta, bensì i rappresentanti del comitato organizzatore sono stati chiamati ad esporre il progetto in una seconda giunta comunale, alla quale è poi seguito un consiglio comunale con il seguente esito di votazione: 10 consiglieri hanno votato contro la richiesta di ammissione alla candidatura nazionale, 5 a favore e 3 si sono astenuti».

«I mondiali - spiegano i firmatari - avrebbero rappresentato una grossa opportunità di raggruppare comuni, associazioni di categoria, comitato organizzatore, Atab e Abb intorno ad un tavolo per concepire uno studio di fattibilità sui futuri programmi di sviluppo sostenibile del turismo e della vita sociale in valle».

«L'Alta Badia - prosegue la nota - avrebbe sicuramente svolto un mondiale sostenibile, poiché giá dotata di gran parte delle infrastrutture tecniche in campo di gara. La vera vision era porre al centro dell'evento sportivo l'opportunità di rendere la nostra valle più sostenibile, sia per chi la vive quotidianamente, sia per chi sceglie la nostra area come meta vacanze».

«Il consiglio comunale di Badia ha preferito non concedere il suo consenso alla richiesta di ammissione alla candidatura, di questo ne prendiamo atto con estremo rammarico - prosegue la nota - Intrapresa questa strada, non ci rimane che affidarci agli organi di governo dei comuni per la programmazione delle future strategie di un progresso turistico sostenibile per l'Alta Badia, definendone i criteri, la copertura finanziaria, purtroppo senza l'ausilio delle risorse straordinarie di un mondiale e di ridotti tempi di realizzo».

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