Forze dell’ordine / L’indignazione

Sassi contro la polizia, sconcerto nel Meranese: “Non c’è più rispetto per nessuno”

Arriva la condanna del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia: “Ci auguriamo che vengano presi seri provvedimenti nei confronti degli autori”

MERANO. Sassi contro la polizia. E’ successo lo scorso weekend a Sinigo. Allertati da diversi cittadini, gli agenti della polizia di Stato sono dovuti intervenire nella piazzetta adiacente a via Damiano Chiesa dove una trentina di ragazzi si era radunata e tra schiamazzi, sgommate e mancato rispetto della normativa sul distanziamento sociale e uso delle mascherine di protezione, recava disturbo alla quiete pubblica.

Gli agenti hanno chiesto ai ragazzi di allontanarsi dalle abitazioni, indossare le mascherine e, in definitiva, mantenere un comportamento rispettoso verso i vicini. Alcuni di questi giovani (fra i quali vi sarebbero anche dei minorenni), prima di dileguarsi mentre quattro loro compagni venivano identificati, hanno preso di mira gli agenti non solo a parole ma anche scagliando contro di loro dei sassi fino al punto di danneggiare un’auto di servizio.

La condanna del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia

Su quanto successo prende posizione Fabio Conestà, Segretario del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap). «Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione sui recenti e gravi episodi occorsi a Merano, che hanno visto la volante del locale commissariato triste protagonista di una violenta sassaiola ad opera di alcuni giovani, tra cui anche dei minorenni. I colleghi erano intervenuti dopo la segnalazione di un assembramento di giovani che, a quanto pare, stavano girando il video clip di un brano rap. Visti i colleghi, è iniziata la sassaiola. Non possono esservi scusanti su atteggiamenti delinquenziali posti in essere da minorenni. Non si può parlare di disagio sociale e mancanza di prospettive.

Qui il vero problema – insiste Conestà – è la mancanza di educazione e rispetto per le istituzioni. Esprimiamo solidarietà nei confronti dei colleghi e ci auguriamo – conclude – seri provvedimenti nei confronti degli autori».

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