Benno Neumair in cella. il suo avvocato: "E' molto provato", ma "dimostreremo che è del tutto estraneo ai fatti"

«Benno è molto provato, è rinchiuso in una cella del carcere di via Dante per il momento in solitudine ma sta affrontando questa esperienza con angoscia, nonostante io ed il collega Angelo Polo avessimo sempre pensato che fosse necessario prepararlo anche ad una circostanza di questo tipo».
L'avvocato Flavio Moccia ieri pomeriggio ha deciso di far subito visita in carcere a Benno Neumair nonostante lo avesse salutato solo poche ore prima in occasione della consegna in Procura nel cuore della notte. «Non è facile quello che questo ragazzo sta passando - ha commentato ancora il noto legale bolzanino - sono convinto che riusciremo a dimostrare la sua estraneità terribili fatti di cui è sospettato».

A scommettere sulla sua presunta innocenza non sono più neppure i parenti più stretti che vivono sperando di poter conoscere la verità. La battaglia giudiziaria rischia però di essere lunga e ricca di insidie. Ieri gli avvocati difensori Moccia e Polo hanno confermato la decisione di inoltrare istanza di incidente probatorio. L'obiettivo è di ottenere maggiori garanzie difensive sul fronte scientifico delle indagini che potrebbe risultare decisivo. La giudice Carla Scheidle dovrebbe fissare la data al massimo entro una decina di giorni. Gli investigatori dei Ris (il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri) sono dunque destinati e diventare consulenti della pubblica accusa (dunque consulenti di parte), La difesa avrà la possibilità di nominare un proprio perito ed il giudice, contestualmente, dovrebbe nominare un perito d'ufficio, cioè super partes.

Tra gli accertamenti che dovrebbero essere svolti nelle prossime settimane c'è anche l'analisi dell'attività telematica del giovane indagato. Proprio per questo gli inquirenti hanno disposto una copia forense dei dischi fissi dei computer in uso a Benno e della memoria del telefonino. Sarà infatti necessario valutare i siti visitati ed i contatti avuti dall'indagato anche nei giorni precedenti il mistero della scomparsa dei due genitori. Ricordiamo che nell'avviso di garanzia legato al sequestro dell'appartamento di via Castel Roncolo 22, la Procura di Bolzano ipotizza che l'indagato abbia ucciso entrambi i genitori (forse avvelenandoli) trasportandone poi i cadaveri con la Volvo di famiglia fino a Vadena, dove li avrebbe gettati nel fiume. Ricostruzione che l'avvocato Flavio Moccia ha sempre respinto definendola "fantasiosa".

Ora i toni usati dai legali della difesa sono meno perentori anche perchè neppure i due legali sono a conoscenza di tutti gli elementi in mano agli investigatori.

Anche la vicenda della serata trascorsa il 4 gennaio in casa dell'amica Martina di Ora presenta alcuni buchi neri. Il figlio della coppia scomparsa era stato a casa dei lei un paio di volte ed aveva sempre raggiunto l'abitazione usando il servizio autobus visto che la fermata è proprio a pochi passi. La sera del 4 gennaio scorso Benno Neumair raggiunse invece l'appartamento in macchina. Un fatto insolito. La ragazza sapeva che i genitori non gli permettevano volentieri di utilizzare l'auto.

Quella sera Benno si presentò all'appuntamento con oltre un'ora di ritardo. Inviò a Martina un messaggio alle 20.07 annunciando che sarebbe arrivato ad Ora circa un'ora dopo. In realtà si presentò nell'abitazione di lei verso le 22.15 con un cambio di vestiti. Appena entrato in casa volle farsi una doccia dando alla ragazza da lavare magliette e jeans che indossava.

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