Alto Adige e Südtirol: è scontro «È fascista», «Prepotenti»

Non si placano le polemiche dopo l’approvazione, da parte del Consiglio provinciale di Bolzano, del provvedimento che ha modificato il testo italiano del disegno di legge 30 sull’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. Nella versione tedesca del testo esiste il «Südtirol», ma non più l’Alto Adige, sostituito invece con «Provincia di Bolzano» nella versione italiana. Una scelta, votata a maggioranza con 24 voti a favore da parte di Svp e partiti della destra altoatesina di lingua tedesca, che non è piaciuta al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.

Il quale ha spiegato di aver «personalmente chiesto» al presidente Arno Kompatscher di intervenire sulla norma relativa al disegno di legge: «È necessario rendere i testi italiani e tedeschi perfettamente identici e rispettosi della Costituzione. Se così non dovesse essere la legge sarà impugnata dopo la sua pubblicazione», ha dichiarato Boccia.

Secondo il vice presidente della Camera, Fabio Rampelli che ha affidato a Facebook il suo sfogo, «l’Italia non può più accettare le prepotenze dei tedeschi dell’Alto Adige». Il consigliere provinciale di L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha annunciato un disegno di legge per «ripristinare immediatamente la denominazione ufficiale Alto Adige».

Urzì, l’unico consigliere ad aver votato contro il provvedimento, sta inoltre valutando l’opportunità di presentare alla Corte dei Conti un esposto «per danno di immagine subito dall’Alto Adige in tutto il territorio nazionale a seguito della scellerata decisione di abolire nel testo della legge cosiddetta ‘europeà proprio le espressioni ‘Alto Adigè e ‘altoatesini’».

Il governatore Arno Kompatscher, in una nota, ha ammesso essersi trattato di «un’incongruenza nell’elaborazione dell’articolo di legge, in quanto in italiano si è utilizzato il termine Provincia di Bolzano, mentre nella versione tedesca è rimasto il termine Südtirol».

Successivamente sentito dall’Ansa, Kompatscher ha spiegato che «tutto nasce da un pasticcio in sede di approvazione, dove i termini previsti nella versione tedesca e in quella italiana non sono analoghi e corrispondenti. Mentre in tedesco si scrive Südtirol, in italiano è invece Provincia autonoma di Bolzano. Il dibattito è proprio intorno a questo. E cioè: a Bruxelles la Provincia deve essere rappresentata come ente territoriale o invece come territorio? Alla fine abbiamo approvato il testo senza modificare la versione tedesca. Va detto che in futuro bisognerà stare più attenti quando si approvano provvedimenti di questo tipo, soprattutto verificando che le due versioni siano corrispondenti. Ma va anche detto che non c’era nessuna intenzione o volontà di abolire il termine ‘Alto Adige’, anzi non sarebbe nemmeno possibile, perché è previsto dalla Costituzione, come è previsto il termine Provincia autonoma di Bolzano. Entrambi corrispondono al nostro territorio ma identificano due diverse realtà, cioè l’ente ed il territorio nel suo insieme».

Ma non ci sono solo voci contrarie. Perché i membri di Süd-Tiroler Freiheit, partito della destra di lingua tedesca che ha votato il provvedimento con la Svp, invitano i politici e la popolazione a «non usare più il termine fascista Alto Adige». I consiglieri Myriam Atz-Tammerle e Sven Knoll ritengono infatti l’espressione una «spregevole espressione di nazionalismo».

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