Alto Adige / L'allarme

Busta contenente un proiettile recapitata alla redazione dell'Alto Adige: proclami no vax e minacce di morte ai giornalisti

Un sedicente gruppo chiamato “Noi siamo il popolo” ha minacciato anche i familiari dei redattori. Nella sede del quotidiano bolzanino è arrivata la polizia scientifica che ha compiuto i primi rilievi per risalire agli autori della lettera minatoria

IL DIRETTORE Faustini: proseguiremo il nostro lavoro senza farci intimidire
TRENTO Busta con un proiettile e testo no vax indirizzata al presidente Fugatti
L'ADIGE In novembre la scritta comparsa nottetempo davanti alla sede del giornale

 

BOLZANO. Una busta contenente un proiettile è stata recapitata oggi, 19 gennaio, alla redazione di Bolzano del quotidiano Alto Adige.

Nella busta assieme alla pallottola anche una lettera, scritta con un normografo, in cui un sedicente gruppo no vax chiamato “Noi siamo il popolo” minaccia di morte l’intero corpo redazionale e i loro familiari.

Nella lettera, oltre ai giornalisti, vengono messi nel mirino il premier Mario Draghi, i virologi e la classe politica: «State dividendo il popolo italiano tra vaccinati e non vaccinati, ormai avete superato il limite», viene scritto.

La lettera prosegue chiedendo l’abolizione dell’obbligo di green pass e dell’obbligo vaccinale, ed è corredata di una serie di refusi tipici di queste minacce: “Grean Pass”, “politici corotti”, “trà” scritto volutamente con l’accento.

Minacce di morte con pallottola nella redazione dell’Alto Adige a Bolzano: «Stop green pass e vaccini»

Nuovo gesto intimidatorio da parte del mondo no vax e no pass: dopo la pallottola inviata al presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, è la volta dei giornali. E anche in questo caso si tratta di una pallottola: il proiettile è stato inviato alla redazione dell’Alto Adige, a Bolzano, accompagnato da una lettera di minacce di morte ai giornalisti e ai loro familiari

E poi la minaccia: «Se questo annuncio non viene messo in considerazione tanti di voi ed i vostri famigliari non vivranno più a lungo».

In redazione è arrivata la polizia scientifica che ha compiuto i primi rilievi e ora sta cercando di risalire agli autori della lettera.

Non è la prima minaccia di morte arrivata in redazione all’Alto Adige in questi ultimi mesi, tanto che un’indagine è già stata aperta dalle forze dell’ordine per risalire agli autori.

Questo il primo commento del direttore dell'Alto Adige, Alberto Faustini: "Ci spiace che fare il nostro dovere - che è quello di informare in modo corretto, distinguendo le parole degli scienziati dalle opinioni estemporanee di chi vede chissà quali complotti dietro il nostro lavoro - produca simili manifestazioni d'odio, simili minacce, simile veleno.

Il Paese ha bisogno dell'opposto. Di equilibrio e di fiducia. Nella scienza. Nelle istituzioni. Nel mondo dell'informazione. Proseguiremo il nostro lavoro come e più di sempre. Senza farci intimidire. Senza piegarci.

Però ci guarderemo le spalle, visto che c'è chi cerca di colpirci alle spalle", conclude Faustini, che è anche il direttore dell'Adige.

Lo scorso 11 gennaio una busta contenente un proiettile e un testo no vax era stata intercettata al centro di smistamento delle Poste a Trento: era indirizzata al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e vi si minacciava anche il direttore della prevenzione, nonché numero uno pro tempore dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro.

Indagini sono in corso per risalire al mittente della lettera minatoria.

Busta con proiettile: polizia scientifica al lavoro in redazione all'Alto Adige

La polizia scientifica al lavoro a Bolzano per i rilievi in redazione all'Alto Adige dopo che è stata recapitata una busta contenente un proiettile e una lettera con minacce di morte per i giornalisti e i loro familiari

Un paio di mesi fa una scritta ("Verità vigliacchi") era comparsa nottetempo anche sull'asfalto davanti al cancello d'ingresso delll'Adige, in via Missioni Africane a Trento.

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