Ha ucciso prima il padre, più tardi la madre quando è rientrata a casa, ed ha gettato i corpi nel fiume. Parlano di avvocati di Benno

BOLZANO -  Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i suoi genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Ha ammesso i fatti un mese fa, subito dopo il ritrovamento del cadavere di sua madre che ha causato "un forte ed intenso crollo psicologico", spiega il legale del bolzanino, l'avvocato Flavio Moccia.

La notizia comunque non è mai trapelata perché la Procura aveva segretato l'interrogatorio.

"Benno - raccontano i suoi legali Flavio Moccia e Angelo Polo - ora si aggrappa a un sentimento di pentimento disperato, che non chiede né ha aspettative di ricevere pietà".

Il duplice omicidio è avvenuto nella casa di Via Castel Roncolo e i corpi, già privi di vita, sono stati abbandonati nelle acque dell'Adige.

Come sottolineano i suoi legali, "questa decisione di aprirsi alla verità e mettersi a disposizione della Procura della Repubblica" è avvenuta già l'11 febbraio, ed "è maturata spontaneamente dopo il rinvenimento del corpo senza vita della madre, che ha avuto l'effetto di produrre una dissoluzione, di schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione" attuate in una prima fase dopo il delitto.

Nei giorni successivi a una prima ammissione, si è svolto un secondo interrogatorio, durante il quale sono stati approfonditi i fatti e confrontati con i riscontri obiettivi, che in quei giorni arrivavano dai sopralluoghi del Ris nell'abitazione della famiglia.

I legali evidenziano "la complessità di una personalità in apparenza capace di porre in essere condotte incoerenti con il bene altrui e con il proprio".

Benno, che dal 29 gennaio è in carcere a Bolzano, è disperato. Non è rimasto nulla del ragazzo palestrato e sicuro di se. La parola a questo punto passa ai periti che dovranno effettuare una perizia psichiatrica.

Secondo Moccia e Polo, emergono "i profili di problematicità al momento, da più parti, percepiti 'sotto traccia', pur se ancora da esplorare, come condiviso dalla Procura con la propria richiesta di incidente probatorio, finalizzata all'accertamento della capacità di intendere e di volere dell'indagato al momento del fatto".

La confessione conferma in sostanza la dinamica dei fatti, come ipotizzata nella scorse settimane: Peter è stato strangolato dal figlio dopo una breve colluttazione, mentre Laura è stata uccisa lo stesso giorno, ma in un secondo momento, al suo rientro a casa, dopo aver fatto visita all'anziana madre, appena dimessa dall'ospedale.

La colluttazione spiega anche le tracce di sangue di Peter trovate dagli inquirenti sul ponte di Ischia Frizzi, a sud di Bolzano. Mentre il fiume ha restituito il corpo di Laura il 6 febbraio, di Peter manca ancora ogni traccia, nonostante ripetute e approfondite battute con centinaia di uomini e con mezzi sofisticate. Le ricerche riprenderanno comunque nei prossimi giorni, come confermato dalla Procura.

Anche la sorella di Benno, Madé Neumair, ha appreso solo oggi la notizia della confessione, proprio mentre stava entrando in sala operatoria a Monaco. Una notizia che non che non l'avrebbe sorpresa e, forse, stava aspettando da settimane.

I legali di Benno Neumair rivolgono ora un appello alla stampa "di temperare almeno le voci più chiassose, purtroppo sempre più diffuse, che non solo non accrescono nell'opinione pubblica la comprensione reale dei fatti ma che, allo stesso tempo, rinforzano diffusi sentimenti d'odio e di vendetta che non appartengono al nostro sistema costituzionale".

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