Conftrasporto: «Brennero No a limitare collegamenti»

I commenti in attesa del Brenner meeting di lunedì 5 febbraio

I ministri di Italia, Austria, Germania, e i presidenti delle Regioni lungo l’asse del Brennero, si troveranno a Monaco il 5 febbraio per discutere di traffico al valico italo-austriaco.

Il suo nome ufficiale è Brenner Meeting: si tratta di un vertice convocato dal coordinatore del corridoio scandinavo-mediterraneo della Ue, Pat Cox, e che mette attorno a un tavolo i ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania, nonché i presidenti delle Regioni coinvolte, ovvero Baviera, Tirolo, Alto Adige e Trentino. Obiettivo del vertice è quello di trovare soluzioni sostenibili e di lungo periodo per il problema del traffico lungo l’asse del Brennero, dove le infrastrutture stradali sono ormai al limite delle proprie capacità.

«Nessuno pensi di utilizzare il Brenner meeting per cercare di introdurre limitazioni ai collegamenti tra un Paese periferico, quale l’Italia, e quelli oltre il valico». Lo afferma il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè, a tre giorni dall’incontro tra i ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania.


«Il Brenner meeting del 5 febbraio è sicuramente un’occasione di verifica per predisporre soluzioni adeguate in previsione della realizzazione del traforo del Brennero - aggiunge Uggè - Non si cerchi di accampare la "scusa" di improbabili incrementi del traffico pesante, che da nostri dati è invece in linea con le previsioni».


«Si potenzino i collegamenti su treno - precisa Uggè - ma non si introducano elementi al solo scopo di distorcere la concorrenza e la libertà nei traffici merci internazionali.
L’accordo realizzato per il traforo del Brennero e le disposizioni comunitarie consentono di introdurre sovra-pedaggi, ma nessuna forma di contingentamento».


«Assumere impegni vincolanti alla vigilia della competizione elettorale sarebbe grave, in quanto metterebbe il nuovo esecutivo, qualunque esso sia, di fronte a un fatto compiuto che non potrebbe che innescare iniziative di autotutela da parte degli operatori interessati», conclude il presidente di Conftrasporto.

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