La statua di Berlusconi abbandonata sulla strada

Era il 2006 e quella statua di Silvio Berlusconi realizzata dallo scultore Gianni Gnesotto «Geso da Campese» doveva finire all'interno della villa di Arcore vicino al mausoleo che entrerà in funzione alla dipartita di Silvio. Ma quell'effige non è mai partita dalla Valsugana e l'investimento di 25 mila euro naufragato miseramente ai bordi di una strada di periferia

di Massimo Dalledonne

statua BerlusconiVALSUGANA - Quel volto sorridente con nella mano destra un libro dal titolo «Le grandi riforme» rappresenta, del tutto involontariamente, il detto latino «Sic gloria transit mundi» ora che dovrà andare (almeno qualche ora) al centro per anziani e disabili vicino casa per espiare una condanna per frode fiscale. E quel volto sorridente di  Silvio Berlusconi , scolpito nel marmo, è l'archetipo di una politica che sembra essere finita se non altro perché l'anagrafe anche per il Cav (ex Cav) è implacabile.

 

Tuttavia, quell'enorme scultura realizzata diversi anni fa con un masso di roccia a forma di cima proveniente dalla cava dei fratelli Crestani sull'altopiano di Asiago, ora giace in un anonimo piazzale della Bassa Valsugana, ai bordi della Statale 47.

 

Un destino ben diverso da quello che si proponevano gli ideatori della mega statua: artigiani, imprenditori della Valsugana ma anche di Belluno, Vicenza e Trento. Cinquanta quintali di marmo come le migliori statue dei Ciaucescu e dei Brežnev, figli di un comunismo ormai defunto. Era il 2006 e quella statua realizzata dallo scultore Gianni Gnesotto «Geso da Campese» doveva finire all'interno della villa di Arcore vicino al mausoleo che entrerà in funzione alla dipartita di Silvio.

 

Ma quell'effige di Silvio Berlusconi non è mai partita dalla Valsugana e l'investimento di 25 mila euro naufragato miseramente ai bordi di una strada di periferia.  

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