Faedo: la Canta della Stella tra sacro e profano

E' una tradizione antichissima che, si può dire, si perde nella notte dei tempi, quella che ieri sera è andata in scena a Faedo nelle ultime ore prima della sera. Si tratta della Canta della Stella, un rito che viene riproposto dalla Confraternita degli Stellari, ogni anno, alla vigilia dell'Epifania e che ieri è riuscita a fare la sua esibizione nonostante il tempo, fino a poco prima dell'inizio, tutt'altro che favorevole

di Viviana Brugnara

E' una tradizione antichissima che, si può dire, si perde nella notte dei tempi, quella che ieri sera è andata in scena a Faedo nelle ultime ore prima della sera. Si tratta della Canta della Stella, un rito che viene riproposto dalla Confraternita degli Stellari, ogni anno, alla vigilia dell'Epifania e che ieri è riuscita a fare la sua esibizione nonostante il tempo, fino a poco prima dell'inizio, tutt'altro che favorevole.
Nel piccolo paese incastonato nelle montagne che sovrastano la Piana Rotaliana, quello a cui anche ieri si è potuto assistere è stato un vero e proprio spettacolo, affascinante, sentito, con emozioni positive che hanno il potere di contagiare gli spettatori. È uno spettacolo a 360 gradi che coinvolge persone di tutte le età, del paese ma non solo; che unisce musica e cultura; ma che è anche sinonimo di aggregazione e occasione per esprimere con orgoglio le proprie tradizioni.
La grande stella luminosa che precedeva il numeroso corteo, è partita dalle campagne alte del paese, le «Vanege Bavere»; il cammino dei figuranti è proseguito alla volta della contrada della «Rocca», dove sono iniziati i canti, risultato di un'importantissima ricerca condotta alcuni anni fa,  volta al recupero delle tradizioni orali, grazie al coinvolgimento degli anziani del paese.
I tre Magi impersonificati dai fratelli  Bruno  e  Giovanni Filippi  e dal cugino,  Bruno Filippi , hanno fatto visita alle decine di presepi allestiti dalle associazioni di volontariato del paese e da molte famiglie che ogni anno si impegnano per portare avanti questa tradizione. Accanto ai classici presepi, molti realizzati con diverse tecniche creative, anche i bambini più piccoli hanno atteso i Re Magi, dando vita ad un piccolo presepe vivente.
A fianco dei Magi, ad impreziosire la messa in scena, ieri vi era anche un nutrito stuolo di figuranti nel ruolo di pastori, in costumi realizzati appositamente per l'evento. Tra queste persone vi erano anche i cantori ed i musicisti che con le loro note musicali natalizie hanno impreziosito il peregrinare della Stella lungo le strette vie e attraverso i portici del paese.
Durante l'itinerario i cantori hanno eseguito vari canti tradizionali delle feste natalizie accompagnati da strumenti musicali; uno dei Re magi ha lasciato sullo stipite delle porte delle case in segno di riconoscenza per l'offerta ricevuta, la scritta con un gesso « 20 + K - M - B + 14» che significa «Kristus Mansionem Benedica» - Cristo benedica questa casa - ed i numeri (20 - 14), anno del passaggio; altra interpretazione che vien data alla scritta significa invece le iniziali dei tre Magi: Karpare, Malchiore e Baldassare.
La Canta si è conclusa nella piazza dove, come ogni anno, i Magi hanno fatto visita al grande presepe vivente.
La festa è continuata quindi nel tendone riscaldato, dove la Pro Loco del paese si è impegnata per organizzare la cena, rigorosamente a base di piatti trentini, cucinando quasi mille canederli fatti a mano. Presente il senatore  Franco Panizza , le note dei Königsberger Musikanten hanno accompagnato la serata che, come vuole la tradizione, si è poi conclusa per i più tenaci nelle antiche «caneve», antichi ed intramontabili luoghi di incontro.

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