Tra giullari e saltimbanchi torna Rustico Medioevo

I frati, appesantini dagli anni e dalle preghiere, salgono a fatica il vicolo che conduce alla piazzetta. Attorno a loro fiaccole, stendardi, bandiere, editti e figuranti in costume raccontano quel che c'è da ricordare del Medioevo, età di mezzo affascinante per noi che non la viviamo, spesso paurosa e incerta per quanti invece vissero in quei secoli. Dal 1987 "Rustico Medioevo" tira indietro le lancette del tempo di qualche secolo, riportandoci in quell'epoca grazie all'incredibile sfondo offerto dal borgo di Canale, uno dei cento più belli d'Italia

I frati, appesantini dagli anni e dalle preghiere, salgono a fatica il vicolo che conduce alla piazzetta. Attorno a loro fiaccole, stendardi, bandiere, editti e figuranti in costume raccontano quel che c'è da ricordare del Medioevo, età di mezzo affascinante per noi che non la viviamo, spesso paurosa e incerta per quanti invece vissero in quei secoli.
Dal 1987 "Rustico Medioevo" tira indietro le lancette del tempo di qualche secolo, riportandoci in quell'epoca grazie all'incredibile sfondo offerto dal borgo di Canale, uno dei cento più belli d'Italia. Case in pietra, vicoli con i ciottoli, arcate e avvolti. Niente auto, niente asfalto, ma una presenza di artisti che negli ultimi quarant'anni ne ha fatto un polo di attrazione culturale come pochi in Italia, anche grazie al lavoro della Casa degli Artisti "Giacomo Vittone" che qui ha la sua sede.
Il festival fu ideato a metà degli anni Ottanta da Franco Pivetti, che ne è ancora coordinatore oltre che direttore di Casartisti. Un'idea che vive grazie alla forza e al volontariato del Comitato Ville del Monte e dell'impegno personale dei suoi componenti, ora guidati dal presidente Erino Marocchi.
Le due anime di "Rustico Medioevo" si compenetrano e rendono la manifestazione attraente per un pubblico sempre variegato: corsi e attività per i bambini il pomeriggio, animazione, figuranti in costume, cantastorie e banditori a inizio serata, gli spettacoli veri e propri sul palco della piazzetta oppure nel parco di Casartisti. Questa è l'anima cultural-spettacolare della kermesse. Poi c'è quella tradizional-gastronomica, che vive proprio grazie al talento dei cuochi del comitato. Ogni sera sfornano i piatti della cucina trentina, con un menù permanente al quale viene aggiunto di giorno in giorno un piatto particolare. Il più amato resta la polenta e peveraa, alimento che pesca dai nostri trascorsi rurali e che ancora oggi è difficile incontrare altrove. Ma in queste sere sarà possibile gustare altre creazioni come il goulash, il coniglio alla trentina, il carrè, i "fasoi embragai", la frittura in umido, polenta e funghi, lombo alla rustica, trippe, baccalà, cosciotto di maiale, gallina con "impium".
Nove sere di spettacoli (interrotti solo mercoledì 7 dalla tradizionale serata dedicata al concorso "Torte e balconi" con la popolare asta delle torte per beneficenza) che prendono avvio domani con "I giullari del castello", spettacolo di giocoleria, equilibrismo, acrobazie proposto da una giovane compagnia di Forlì.
Domenica si inizia presto. Le cucine funzioneranno anche a pranzo, alle 17 ci sarà lo spettacolo dei burattini con la compagnia Luciano Gottardi di Trento, e in serata la performance "L'arcangelo Gabriello et la sua penna", proposto dal gruppo "Lilium" di Milano, che coinvolgerà il pubblico con storie di diavoli, eremiti e frati ciarlatani.
Poi il festival proseguirà fino a domenica 11 con proposte diverse ogni giorno. Da ricordare che la manifestazione, una delle prime in Trentino a proporre la rievocazione in chiave culturale del Medioevo, prevede l'ingresso libero a tutti gli eventi. Il programma completo sul sito www.rusticomedioevo.com.

 

 

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