Ala «Via il cedro, non ci sono alternative»

«Non c'è alternativa, quel grande cedro che si trova nel cortile della scuola media non si può salvare: deve essere abbattutto per consentire l'accesso al cantiere per la ristrutturazione del convitto Silvio Pellico». Il sindaco di Ala, Luigino Peroni, risponde così all'ultimo appello lanciato dall'Associazione per la tutela del territorio che vuole scongiurare il taglio del monumentale albero. Ma non lo fa con accanimento nei confronti di chi l'ha tirato in causa , cerca semplicemente di spiegare le sue ragioni che si basano in realtà sul parere dei tecnici dell'Azienda sanitaria che si occuperanno dei lavori

di Luisa Pizzini

«Non c'è alternativa, quel grande cedro che si trova nel cortile della scuola media non si può salvare: deve essere abbattutto per consentire l'accesso al cantiere per la ristrutturazione del convitto Silvio Pellico». Il sindaco di Ala, Luigino Peroni, risponde così all'ultimo appello lanciato dall'Associazione per la tutela del territorio che vuole scongiurare il taglio del monumentale albero. Ma non lo fa con accanimento nei confronti di chi l'ha tirato in causa , cerca semplicemente di spiegare le sue ragioni che si basano in realtà sul parere dei tecnici dell'Azienda sanitaria che si occuperanno dei lavori.
«I problemi sono molteplici - racconta - quello dell'accesso al cantiere è soltanto uno. In quel caso, infatti, basterebbe tagliare i rami più bassi del cedro per permettere l'ingresso nell'area dei lavori ai mezzi pesanti. Poi però si dovrebbe procedere anche al taglio della cima dell'albero, per consentire alla gru di muoversi. E a quel punto cosa rimarrebbe? Un cedro a forma di fungo?»
Ma il primo cittadino spega che è stata anche una ragione di sicurezza a spingere per questa decisione: «Durante la ristrutturazione dell'edificio gli operai dovranno intervenire sulle fondamenta, per rafforzarle. In quel caso inevitabilmente verranno intaccate le grosse e profonde radici e la pianta diventerebbe addirittura pericolosa, a rischio caduta, anche perché si trova proprio a ridosso della palestra della scuola media».
Peroni ammette che non è stata una scelta semplice quella di decidere per l'abbattimento dell'albero. «I primi ad esserne dispiaciuti sono gli operai comunali, perché quel cedro era l'unico a fare ombra ai loro mezzi parcheggiati lì sotto. E nemmeno a me piace l'idea di dover sacrificare una pianta come quella, ma mi devo fidare del parere dei tecnici e pensare all'incolumità degli alunni».
A fronte della sollevazione popolare per salvare il grande cedro della scuola media, guidata dall'Associazione per la tutela del territorio di Ala, il sindaco spiega anche di volere dare un segnale in controtendenza: per questo a breve organizzerà la festa nei boschi a cui inviterà gli alunni delle scuole per piantare dieci alberi al posto del monumentale cedro. «Cogliamo l'occasione per sensibilizzarli in questo, perché io davvero non vorrei tagliare il cedro a tutti i costi. Ma tutte le altre soluzioni sono state scartate dai tecnici».
«C'è da aggiungere, oltre alle ragioni già esposte, che quell'albero sarebbe stato d'intralcio anche per la costruzione della nuova scuola media, prevista proprio in quell'area» spiega ancora lo stesso Peroni. Insomma, i suoi giorni sarebbero contati anche se venisse risparmiato ora.
Nel frattempo è scattato il conto alla rovescia per l'inizio dei lavori di ristrutturazione del convitto, in programma per il prossimo 20 maggio. L'intenzione dell'Associazione per la tutela del territorio ha proposto una movimentazione per quel giorno, per tentare fino all'ultimo di salvare il grande cedro. Anche se, dopo le motivazioni date dal sindaco, sembra un'impresa.
Nel frattempo c'è chi ha cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica tentando di dare delle sembianze umane all'albero: sul tronco sono stati incollati due occhioni pieni di lacrime ed una bocca triste con una frase di Buddha: «L'albero è un meraviglioso essere vivente: offre perfino ombra a coloro che maneggiato l'acetta per abbatterlo».

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