Social / Il caso

Twitter, parte oggi il licenziamento di metà del personale: a casa 3.700 persone

Il miliardario Elon Musk, al centro di molte critiche, a pochi giorni dall'acquisto dell'azienda fa scattare un piano impietoso nei riguardi del personale e prepara anche un modello di abbonamento per far pagare agli utenti 8 dollari al mese

WASHINGTON. Comincia da oggi il brutale licenziamento di massa di metà dei 7.500 dipendenti di Twitter deciso da Elon Musk pochi giorni dopo l'acquisizione della piattaforma per 44 miliardi di dollari.

Lo conferma il New York Times, che ha visionato una copia della mail inviata ai dipendenti.

Il messaggio ordina loro di andare a casa e di non tornare in ufficio venerdì mentre procedono i tagli.

La scure di Elon Musk dunque si abbatte sui dipendenti di Twitter.

Il miliardario si prepara a dimezzare la forza lavoro della società che cinguetta mandando a casa 3.700 persone fra le attuali 7.500. E chiede a chi resta di tornare in ufficio già da lunedì, revocando di fatto in un batter d'occhio la politica del lavoro da remoto ovunque di cui i dipendenti Twitter godevano da tempo.

Da quando ha assunto il controllo della piattaforma Musk lavora ininterrottamente per aprire una nuova era per il social.

Con accanto i suoi fedelissimi e molti ingegneri di Tesla sta esaminando ogni dettaglio dei codici e dei prodotti per individuarne le criticità e gli eventuali punti di forza, e soprattutto per portare avanti la sua crociata contro gli account spam e falsi.

Una battaglia che passa per un modello ad abbonamenti da 8 dollari al mese per ottenere un account verificato. La mossa ancora in cantiere si è già attirata una pioggia di critiche, alle quali Musk - anche se sommerso di lavoro - sta rispondendo personalmente sotto il nuovo titolo di 'Twitter Complaint Hotline Operator'.

Lo ha fatto con l'autore Stephen King ma anche con la star dei democratici Alexandria Ocasio-Cortez, alla quale ha replicato per le rime. "Un miliardario pensa di poter vendere l'idea che la libertà di parola è un piano di abbonamenti da otto dollari al mese", ha twittato Aoc, così come è conosciuta la deputata liberal. La risposta di Musk è stata immediata: "La tua opinione è apprezzata, ora paga otto dollari".

Non contento il miliardario ha allegato al suo cinguettio una foto delle magliette vendute da Ocasio-Cortez con il suo simbolo al prezzo di 58 dollari. Una provocazione esagerata per la star dei democratici che, piccata, ha replicato: "i miei dipendenti appartengono al sindacato, hanno benefit e ognuno di loro è pagato con un salario minimo. Tu sei un demolitore di sindacati, con un problema di ego che guadagna sottopagando e maltrattando le persone".

A guardare con preoccupazione alle mosse di Musk sono anche i gruppi a difesa dei diritti civili preoccupati dal possibile dilagare di odio e razzismo sulla piattaforma. Nel tentativo di rassicurarli il miliardario li ha incontrati via Zoom.

Di fronte ai loro timori Musk ha assicurato che gli account sospesi non saranno riattivati fino a quando non sarà definito un processo chiaro per farlo. Una rassicurazione e un dialogo che gli estremisti di destra bocciano spingendosi a definire il miliardario un traditore. Un'etichetta che mostra e conferma la capacità di Musk di riuscire, in un modo o nell'altro, a far irritare tutti, dalla destra alla sinistra senza distinzione.

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