Quando il Web crea solitudine: a Vigolo Vattaro gli studenti dialogano con gli esperti della polizia

La tecnologia crea solitudine, la solitudine porta a indifferenza ed espone le nuove generazioni alla violenza e ai pericoli della rete. Per questo l'Istituto comprensivo di Vigolo Vattaro ha avviato un percorso informativo e di confronto che punta ad illustrare le problematiche connesse all'utilizzo di internet. Martedì sera genitori e docenti si sono dati appuntamento in videoconferenza per l'evento «Sicuri in rete» con Mauro Berti, viceispettore del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Trento, oltre che responsabile dell'ufficio indagini pedofilia.

«Essere educatori, oggi, come genitori o insegnanti, è una cosa molto complessa rispetto al passato visto che le competenze digitali che hanno i giovani sono spesso superiori a quelle degli adulti - ha spiegato Berti -. Il confronto tra genitore e bambino è diminuito, sia per questo divario tecnologico che per i mille impegni lavorativi, e spesso gli strumenti tecnologici diventano babysitter che sostituiscono i nostri insegnamenti. Il dialogo che c'è attraverso la rete è però monco, privo del linguaggio del corpo, e non insegna un modello di relazione corretto».

Il viceispettore ha spiegato come funzionano gli algoritmi su cui si basano i social e i giochi online, influenzando fortemente i sistemi di relazione. «La rete ci dà la possibilità di scegliere le persone che troviamo online, perché gli algoritmi riescono a creare una bolla comunicativa con persone che hanno le stesse preferenze ma che difficilmente si accorgeranno delle altre bolle, eliminando così la pluralità di voci. E il cyberbullo diventa quella persona che si riteneva amica».

Proprio a causa degli algoritmi anche la più innocente delle applicazioni può diventare pericolosa. È il caso di piattaforme come TikTok, di moda in questi tempi tra i più giovani, dove all'utente, che pur comincia con il guardare video innocui, gli algoritmi del social propongono un crescendo di sfide e filmati sempre più estremi fino a giungere a contenuti inopportuni, soprattutto per i piccoli. Quali sono, allora, gli accorgimenti che un educatore deve adottare? «Dobbiamo imparare a conoscere esattamente quello che stiamo dando in mano ai nostri ragazzi, capire tutte le conseguenze a livello psicologico e sociologico che la tecnologia sta portando e far vivere in armonia i nostri ragazzi con essa».

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