Una trivella italiana assaggerà la Luna in cerca di acqua

Sarà italiana la trivella che assaggerà la Luna alla ricerca di acqua e altre potenziali risorse in preparazione di future missioni umane: lo strumento, chiamato ‘Prospect’, sarà realizzato da Leonardo, che ha già sviluppato e testato con successo il prototipo grazie all’esperienza accumulata con le trivelle per ExoMars e Rosetta. A sancirlo è il contratto da 31,5 milioni di euro siglato nello stabilimento di Nerviano da Marco De Fazio di Leonardo e David Parker, direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

‘Prospect’ opererà nell’ambito di Luna-27 (Luna-Resurs lander), la missione delle agenzia spaziali europea (Esa) e russa (Roscosmos) con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e di quella britannica (Uk Space Agency) in programma nel 2025. Lo strumento è composto da una trivella (ProSeed) che penetrerà nel suolo lunare fino a un metro di profondità, lavorando nel vuoto cosmico a temperature che durante il giorno si aggirano intorno ai 150 gradi sotto zero, arrivando a meno 180 gradi la notte.

«Prospect dovrà operare nella stretta finestra del giorno lunare, che dura alcuni giorni terrestri, affrontando un ambiente difficile e polveroso, mantenendo i campioni prelevati sempre freddi in modo da non disperdere eventuali sostanze volatili presenti», spiega Isabella Groppi di Leonardo. I campioni raccolti saranno poi analizzati dal mini-laboratorio di bordo (ProSpa), sviluppato da Leonardo con la britannica Open University, per la ricerca di tracce di acqua e altre materie prime utili in vista di una futura base permanente.

Il campionamento sarà fatto in una regione di grande interesse, quella del Polo Sud lunare, sul lato nascosto della Luna, nel bacino Aitken, dove sono presenti crateri non illuminati dal Sole che potrebbero nascondere ghiaccio d’acqua o altre sostanze utili per produrre ossigeno o combustibile.

«Sulla Luna ci sono vaste regioni inesplorate”, spiega David Parker dell’Esa. “La trivella Prospect sara’ un pezzo unico di tecnologia europea e italiana che ci fara’ fare un importante passo avanti per capire quali risorse sono presenti e come potremo usarle: possiamo immaginare astronauti che berranno acqua lunare o che faranno rifornimento di combustibile per andare oltre la Luna, magari verso Marte, per esplorazioni sempre piu’ funzionali e sostenibili».

Il contratto per lo sviluppo e la realizzazione di Prospect «è un’ulteriore dimostrazione delle capacità ingegneristiche e di progettazione di Leonardo nei sistemi spaziali complessi, basate sull’esperienza delle trivelle delle missioni Rosetta ed ExoMars», aggiunge De Fazio di Leonardo.

«La leadership di Leonardo nella produzione di tecnologie chiave per le missioni spaziali passa anche dallo stabilimento di Nerviano, dove nascono strumenti come l’orologio atomico, sistemi robotici e pannelli fotovoltaici con applicazioni quali l’esplorazione spaziale, l’osservazione della Terra e sistemi di navigazione».

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