Pubblicità discriminatoria Fb ora corre ai ripari

Dopo le denunce dei mesi scorsi su annunci pubblicitari «discriminatori» nei confronti di alcune etnie, Facebook corre ai ripari: rafforza controlli e linee guida rivolti agli inserzionisti sfruttando anche l’intelligenza artificiale.

Intanto il social aggiunge un tassello anche alla sua ‘mission’ sociale: in caso di calamità ci sarà uno strumento dedicato per aiutare le persone a scambiarsi aiuti concreti.

Ad accusare Faceboook di pubblicità razzista era stata in particolare ProPublica, piattaforma no-profit di giornalismo investigativo indipendente che ha vinto due premi Pulitzer.

A ottobre scorso il sito aveva pubblicato un’inchiesta che evidenziava una discriminazione nelle pubblicità sul social network relative agli alloggi: in alcuni casi si escludevano dalla visualizzazione di annunci gli afroamericani, gli ispanici e gli utenti di altre etnie. Secondo esperti di diritti civili interpellati da ProPublica, tale pratica violava una legge federale Usa, il Fair Housing Act.

Facebook aveva già reagito ribadendo la contrarietà a forme di pubblicità razziste e oggi annuncia misure che rafforzano questo impegno. In primis ha aggiornato le policy rivolte agli inserzionisti, rendendo il divieto di discriminazione negli annunci (già esistente) più forte ed esplicito. In più per gli inserzionisti è stata creata una sezione ad hoc di formazione e chi pubblica annunci riceverà avvisi mirati. In secondo luogo la piattaforma si avvarrà di un aggiornamento del suo algoritmo.

Comincerà a testare una nuova tecnologia di machine learning per identificare (e quindi controllare) le pubblicità su tre temi: alloggi, lavoro e credito. Su questi si concentrerà l’attività di prevenzione perchè sono questi gli ambiti evidenziati come sensibili dopo una discussione aperta negli ultimi mesi insieme a decisori politici e a esponenti di associazioni per i diritti civili.

Le nuove misure adottate dal gigante dei social network sono rilevanti perchè vanno a proteggere un business vitale per la compagnia: la pubblicità. Gli annunci su smartphone e tablet sono la voce che ha guidato l’impetuosa crescita di Facebook negli ultimi quattro anni, forte di una platea che ormai viaggia verso i due miliardi di utilizzatori.

Evitare polemiche e accuse nei confronti di questo business rimane per la compagnia guidata da Mark Zuckerberg un must.
Così come lo è accentuare la sua missione sociale, non solo virtuale. In questa direzione va un’altra novità che riguarda il social network.

È disponibile in alcuni Paesi - per ora non ancora in Italia - il Community Help: lo strumento che permette agli iscritti di trovare e dare aiuto durante una crisi (dal cibo all’alloggio o al trasporto). Opzione che viene integrata nel ‘Safety Check’, funzione che fa sapere ad amici e parenti che si sta bene, attivata nel 2014 e usata in tante situazioni critiche come gli attentati di Parigi o il terremoto in centro Italia.

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