Aggressioni con l'acido, Apple non consente accesso a tutti i dati di Boettcher

«Apple non ci consente di essere padroni del telefono e di avere a disposizione tutti i dati». È quanto ha spiegato Mattia Epifani, perito del tribunale di Milano, deponendo nel processo milanese a carico di Alexander Boettcher per una serie di aggressioni con l'acido e facendo così riferimento "a una polemica molto attuale", ossia a quanto si discute in questi giorni negli Stati Uniti. Il perito, spiegando le operazione dei giorni scorsi di estrapolazione dati da telefono di Boettcher, ha chiarito, rispondendo in particolare alle domande della difesa del broker, che "Apple non ci consente" di avere accesso a tutti i dati, tra cui le e-mail. Intanto, è in corso in aula la deposizione del consulente della difesa, Mariano Pitzianti, sui tabulati telefonici.

Alexander Boettcher fece una serie di marchiature a fuoco sul corpo di Martina Levato perché "il padrone" deve "marchiare il suo bestiame". Lo avrebbe scritto, stando a quanto spiegato da uno dei legali di parte civile, l'avvocato Paolo Tosoni, lo stesso broker, sotto processo a Milano per una serie di blitz con l'acido, parlando in una chat con l'amante già condannata a 14 e 16 anni nei due processi sulle aggressioni.

Questa ed altre chat, come fotografie e video, fanno parte del nuovo materiale estrapolato nei giorni scorsi dal telefono di Alex, da cui già nelle scorse settimane erano saltati fuori filmati definiti dal pm di Milano Marcello Musso di "sadismo puro".

Dalle nuove estrapolazioni sono venuti a galla nuovi video su "plurime marchiature", come spiegato dall'avvocato, "anche nelle parti intime" di Martina. E anche un messaggio chat di Boettcher ad un'amica "molto significativo", ha chiarito il legale, per quanto riguarda la "sua partecipazione" alla tentata aggressione a Giuliano Carparelli.

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