L'Itas si illude, poi il ciclone Simon si abbatte sulla Bml Group Arena

di Maurilio Barozzi

L'illusione di un ottimo primo set e di metà secondo non basta all'Itas per aver ragione di una Lube Civitanova che, quando spinge, è di un altro pianeta. Perso il primo set, i marchigiani erano sotto per 15-10 ma a quel punto hanno innestato il turbo e per Trento si è fatto buio. La battaglia ai vantaggi che metteva in palio il secondo set se l'aggiudica la Lube che così inizia la rimonta vincente. Finisce 3-1 per la squadra di De Giorgi, prima del girone a punteggio pieno e naturalmente qualificata ai quarti di finale. Per quanto riguarda la Trentino Itas, invece, si giocherà tutto nell'ultima giornata della fase a gironi in Repubblica Ceca contro lo Jihostroj Ceske Budejovic. Se vincerà da tre punti sarà quasi di certo una delle tre migliori seconde e passerà. Altrimenti sarà tutto da vedere.

Eppure parte bene la Trentino Itas. Molto bene, illuminata dalla stella mancina di Kovacevic. Si porta avanti 9-5 e dimostra concentrazione massima anche quando, dopo un turno micidiale al servizio di Rychlicki, si vede raggiunta e superata. Giannelli e compagni mantengono la freddezza e la lucidità necessaria per recuperare anche due punti di svantaggio nel finale (con un bel muro di Lisinac su Juantorena e poi di Vettori su Rychlicki) e chiudere il set con Kovacevic: 26-24.
Al cambio di campo è subito Kovar a fare la voce grossa con una ace ma il muro di Cebulj su Rychlicki rimette le cose in parità. È un'Itas attenta e presente, capace anche di pazientare in attesa di qualche possibile errore degli avversari. Che – stranamente – arriva. Una doppia di Balaso e un attacco largo di Anzani mettono i ragazzi di Lorenzetti in una condizione psicologica di vantaggio.

Se ne giova Lisinac, che realizza due ace di fila portando i suoi sul 7-3. Uros sembra tornato quello dei tempi migliori e quando Giannelli ha qualche dubbio, può servirgli la palla sapendo che il serbo ne farà qualcosa di buono. In realtà, Kovacevic fa di più: nello spazio di due attacchi – un lungo linea morbido e uno potente e incrociato – ci infila anche un muro su Rychickli e il palazzetto esulta. Vettori continua la sua striscia positiva in battuta e a Civitanova tocca stare a guardare. Situazione alquanto insolita per la squadra che deve far convivere sulla maglietta i titoli italiano, europeo e mondiale. Infatti ci pensa Juantorena a richiamare i suoi, con un turno al servizio che da 15-10 fa risalire la Lube 15 a 12. E poi, con una pipe, fino a 16-14. In casa Itas si rompe qualcosa e l'attacco comincia a fare acqua. Kovacevic ha un passaggio a vuoto e Civitanova si chiude a riccio in una gabbia muro-difesa che i trentini non riescono a valicare. Kovar attacca, Simon mura e ancora Kovacevic e poi Cebulj sbagliano: 18-19. È il turno di Vettori cercare di parare il contraccolpo psicologico. E l'opposto lo fa con due attacchi vincenti che risvegliano i suoi rimettono tutto in discussione, portando il set ai vantaggi. Ma è proprio Kovacevic a sbagliare l'ultimo attacco, consegnando il punto del 29-31, con l'Itas che può mangiarsi le dita per un'occasione perduta.

Tanto più che Simon inizia a picchiare duro dalla linea del servizio e (con tre ace) manda i suoi avanti 2-6 nel terzo parziale. Kovacevic accusa la mancanza del ritmo-gara e per Giannelli i temi di attacco si fanno più ostici, con percorsi obbligati e in ripida salita mentre dall'altra parte della rete Bruno trova sempre il compagno più caldo a cui dare il pallone. Con il servizio, poi, Civitanova scava ancora: Juantorena, Rychlicki e soprattutto Simon seminano il terrore nel campo trentino e in 25 minuti è 17-25 proprio su ace del centralone cubano. Che dopo il cambio di campo ricomincia a dove si era interrotto: un ace e due stretti parenti lanciano la Lube 0-3 e mettono l'Itas in ginocchio. Se uno squadrone come quello marchigiano può giocare in vantaggio e libero da ogni pressione, affrontarlo diventa improbo. Juantorena e compagni, poi, anziché tirare i remi in barca, spingono ancora: hanno anche l'obiettivo evidente di schiacciare il rivale, tenendogli la testa bassa in vista del prossimo impegno che li vedrà di fronte, sabato 22 nella semifinale di Coppa Italia. Obiettivo che raggiungono agevolmente, nonostante lo scatto d'orgoglio finale dell'Itas: 22-25.

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