Volley, Mosna critico «Calendario troppo fitto»

A pochi giorni dalla vittoria del quarto scudetto della storia della Trentino Volley, il Presidente Diego Mosna invia una lettera aperta al mondo della pallavolo alcune importanti riflessioni sulla necessità di trovare soluzione ad un calendario sempre più compresso, che non consente nemmeno di poter festeggiare come meriterebbe un grande successo. 

Cari tifosi, sponsor, dirigenti o semplici appassionati del nostro splendido sport,

Pensate se succedesse alla serata degli Oscar.

L’emozione dell’apertura delle buste, gli attori con la statuetta in mano e l’occhio lucido. Ringraziano, salutano sotto i riflettori, salgono su un taxi e… nessuno li rivede più. Per mesi.

Se questa scena vi può sembrare irreale, «da film» appunto, non siete tifosi di pallavolo. Non siete abituati a vedere sparire i vostri campioni poco dopo una grande vittoria, risucchiati da nuovi impegni, da allenamenti, in qualche ritiro in Italia o all’estero.

Può sembrare strano che appena qualche giorno dopo una grande vittoria come quella della mia squadra, uno Scudetto inatteso e sofferto contro fortissime avversarie, io senta un po’ di amarezza. Ma voglio condividerla, per stemperarla: non solo per me, ma per tutte le persone che ogni giorno lavorano per la nostra Società, per i tifosi. Perché anche altri Presidenti, prima del sottoscritto, hanno avuto la stessa insoddisfazione, e perché altri la proveranno.

Scali una montagna come quella dello Scudetto, fai appena in tempo a celebrare ventiquattro ore dopo e non riesci nemmeno ad abbracciare tutti i tifosi: perché i giocatori partono. Festeggiano con il borsone della propria Nazionale già pronto sotto al palco, calzini e maglie di un altro colore. Il Club che ha faticato moltissimo per raccogliere risorse, per disputare una stagione al meglio, per dare ai propri atleti il massimo in termini non solo tecnici ma anche personali, non ha nemmeno in tempo per portarli in trionfo. Non c’è una sola ora in più per accompagnarli dagli sponsor, ad onorare imprenditori che hanno investito su di loro, a promuovere il nuovo logo tricolore sulla maglia in giro per il territorio, a mostrare divise sudate e volti gioiosi che sono il marchio, il brand più potente che lo sport possa avere.

Niente di tutto questo.

Solo un «ciao» frettoloso, col biglietto del treno o dell’aereo che sbuca dalla tasca della tuta. L’ho vissuto molte volte, questa malinconia, con i nostri Campioni che già il giorno dopo una splendida vittoria vestivano un’altra maglia e se andavano, in ritiro, lontani dalla promozione che meritavano.

Allo stesso modo non ho mai trovato giusto che anche le grandi vittorie della Nazionale venissero liquidate troppo in fretta, senza celebrazioni, magari a ridosso della prima giornata di Campionato. Fagocitate dal grande moloch. Sempre lui, il grande imputato: il calendario del volley internazionale.

Credo che la frenesia degli impegni del nostro sport, un nostro problema irrisolto, ci porti via tanto. Affatica i giocatori, non consente il giusto riposo (hanno visto tutti come la nostra squadra fosse stremata alla fine della serie di Finale), strappa via i protagonisti a una legittima promozione che il Club potrebbe far fruttare per le stagioni successive.

Il vero, grande successo della pallavolo si avrà quando il calendario ci consentirà di respirare dopo una grande vittoria. Finché giocheremo sul limite delle ore, anziché sui giorni di riposo, finché non avremo tempo per ringraziare tutti coloro che ci hanno portato in alto, finché non avremo tempo di seminare, perderemo un grosso pezzo della nostra stessa vittoria.

Ma non dovremo più indicare l’avversario: a perdere sarà sempre la pallavolo stessa. 

Diego Mosna

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