L'abbraccio Stenmark-Tomba a Madonna di Campiglio

Sono arrivati qualche giorno fa, senza annunci e in punta di piedi, mescolandosi tra i numerosi ospiti giunti a Madonna di Campiglio e in tutte le Dolomiti in occasione della settimana bianca di Carnevale. Parliamo di Ingemar Stenmark e Alberto Tomba, due leggende nella storia dello sport con, in comune, l’aver scritto proprio a Campiglio, sul Canalone Miramonti, alcune delle pagine più belle delle loro strepitose carriere.

Il primo ad arrivare è stato Stenmark. Sabato 22 febbraio, per una settimana di vacanza in famiglia, a seguito di un tour operator scandinavo che da anni lavora con la destinazione, e con il basso profilo che lo ha sempre caratterizzato - fuori pista - anche negli anni dei trionfi. Per “Ingo” non si è trattato di un ritorno qualsiasi: infatti, dopo il ritiro, Stenmark non era più tornato nella località nella quale ha vinto più di ogni altra (8 volte, cinque slalom e tre giganti), ma soprattutto dove colse la sua primissima affermazione in Coppa del Mondo il 17 dicembre 1974.



Uno dei momenti più emozionanti della settimana è stato il “ritorno in pista” di Ingemar Stenmark, accompagnato dal presidente della 3Tre Lorenzo Conci sulla pista delle sue grandi vittorie, il Canalone Miramonti, che ha trovato molto cambiata. «Più ripida, più ampia, con un parterre d’arrivo molto più grande», ha commentato il campione.

Sorridendo ha anche detto: «La pista è troppo ripida per me ora, per fortuna che ai miei tempi non era così ghiacciata». Al cancelletto di partenza, che è anche una galleria sulla storia della 3Tre, non è mancato il selfie dello Stenmark di oggi con, sullo sfondo, il campione di ieri. Poi, sul “ginocchio”, in cima al muro finale, la leggenda dello sci si è fermata a lungo in solitudine: a ricordare, riflettere, meditare.



A Cascina Zeledria si è invece svolto il momento conviviale con l’incontro tra i due grandi campioni. Una stretta di mano, un abbraccio, racconti e ricordi, una forte emozione disegnata sul volto di entrambi. È qui che Stenmark ha ricevuto la sua “maglia fulmine”, il simbolo che il Comitato 3Tre ha reintrodotto per celebrare tutti i vincitori del passato e del presente. Un club esclusivo che lo accomuna a Tomba, e anche con un’altra leggenda della 3Tre che proprio quel giorno compiva 69 anni: chissà che emozione per Gustav Thoeni ricevere una telefonata di auguri da Alberto Tomba ed Ingemar Stenmark, rispettivamente allievo ed avversario di giornate memorabili.


Sempre Tomba ha rivelato che, quando gareggiava, sceglieva se possibile di vestire di giallo e azzurro, i colori di Stenmark, che considerava un suo “porta fortuna”.

«Mi ha impressionato l’ammirazione dimostrata da Tomba nei confronti di Stenmark, il mito dello sci al quale il campione italiano si ispirava, e anche il reciproco grande rispetto rivolto da Stenmark a Tomba», ha commentato Tullio Serafini, presidente dell’Apt Campiglio Pinzolo Val Rendena che ha aggiunto: «Se facciamo un parallelismo tra il mondo dello sci e il calcio, è stato come incontrare Pelé e Maradona insieme».
«Non conoscevo Ingemar di persona, ed è stato un incontro bellissimo. Stenmark è una persona di un garbo quasi fuori dal tempo, e di una semplicità che raramente si trova nei grandi campioni - ha invece aggiunto Lorenzo Conci, presidente del comitato organizzatore 3Tre -. È stato affascinante accompagnarlo sulle piste alla riscoperta di un luogo che aveva visto per l’ultima volta trent’anni prima, fra aneddoti e ricordi. L’augurio è quello di riaverlo presto con noi, magari proprio in occasione della 3Tre».

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