Sci: Gross e Vinatzer pronti a fare sognare sulla 3Tre di Campiglio

di Luca Perenzoni

Il Canalone Miramonti è pronto per accendere i riflettori e sogna in azzurro con Sabo Gross ed Alex Vinatzer.

Questo pomeriggio, a partire dalle 17.45 i migliori specialisti del Circo Bianco proveranno a sfilare di dosso la maglia fulmine allo svizzero Daniel Yule, vincitore un po’ a sorpresa nel dicembre 2018. Un simbolo del primato, il capo di lana gialla firmato Falconeri, che fa sempre più gola e che nel giro di poche stagioni è diventato un autentico «must have». Ed in un momento storico in cui i simboli (o brand, per dirla all’inglese) sembrano il Graal da inseguire e valorizzare ad ogni costo, per la 3Tre la sua re-introduzione è stata un pieno successo.

Tutti alla caccia del maglione, dunque, in una 3Tre che si presenta più che mai difficile da leggere. Perché come prevedibile, dopo l’addio di Hirscher - da queste parti due vittorie e due secondi posti - le vie del podio e della vittoria si sono spalancate per tanti, tantissimi pretendenti ed i tre vincitori diversi nelle tre prove sin qui disputate ne sono un chiaro segnale. Anzi, ancor più importante è il dato che tra Levi, Val d’Isere e Zagabria siano saliti sul podio ben 8 atleti diversi, con il solo Clement Noel capace di centrare due top3, grazie al secondo posto di Levi ed al trionfo di Zagabria, domenica.

Potrebbe essere proprio il ventiduenne transalpino il favorito principale della gara odierna, considerando che i due predestinati al trono di Hirscher - Henrik Kristoffersen (due vittorie ed un terzo posto a Campiglio) ed Alexis Pinturault (quinto nel 2014 come miglior risultato nella 3Tre) - hanno sin qui faticato a trovare la giusta costanza di rendimento, alternando manche superbe a spezzoni di gara non all’altezza della cospicua dose di classe a disposizione.

Impossibile in ogni caso non considerarli, ovviamente, al pari degli altri slalomisti già capaci di salire sul podio, come il longilineo svizzero Zenhäusern, lo svedese Myhrer, lo stesso Yule ed i rampanti azzurri. Al di fuori di questo lotto, non si può dimenticare l’austriaco Marco Schwarz, già due podi rendenesi in bacheca: sin qui ha mancato di brillantezza, ma in una stagione così equilibrata, il suo digiuno sembra gridare vendetta.
La rinascita dello slalom azzurro lanciata dal rientro di Jacques Theolier (chiedere a Noel quanto sia bravo il tecnico transalpino) si è concretizzata con i terzi posti di Stefano Gross in Val d’Isere e di Alex Vinatzer solo pochi giorni fa nella capitale croata, in una giornata di grande respiro per il team italiano che ora ha modo di mettere in mostra l’eccellente condizione generale sulle nevi trentine.

Ed a proposito di Vinatzer, già nella passata edizione aveva saputo disegnare sul Canalone Miramonti un’eccellente prima manche (ottavo con il pettorale 35) salvo poi deragliare nella discesa decisiva. Un anno dopo, il campione iridato juniores ha dimostrato di essere cresciuto ulteriormente ed oggi potrà scattare appena a ridosso dei migliori 15, inseguendo anche l’ingresso in primo gruppo già nel prossimo slalom di Adelboden, domenica.

Sotto lo sguardo di Alberto Tomba (3 vittorie), Marc Girardelli, Giorgio Rocca (ultimo a vincere a Campiglio, 2005, oggi commentatore tecnico per Eurosport) e tanti altri big del passato, Stefano Gross proverà a ripetere o migliorare l’impresa del dicembre 2016: il fassano è l’unico azzurro in gara ad essere salito sul podio della 3Tre, traguardo sfuggito di poco a Giuliano Razzoli (4° nel 2015 e 5° nel 2018) e a Manfred Moelgg (4° nel 2016, 5° nel 2012 e 6° nel 2018). A completare il gruppo azzurro saranno il pimpante Simon Maurberger di Zagabria, il leader di Coppa Europa Tommaso Sala, Fabian Bacher, Riccardo Tonetti e l’altro fassano Federico Liberatore, reduce dal primo successo nel circuito continentale di lunedì.
Come detto, prima manche alle 17:45, seconda tre ore più tardi: nel mezzo e dopo la gara, ricco programma di intrattenimento con un elenco infinito di vip, per quello che resta l’evento più glamour della Coppa del Mondo, Kitzbühel esclusa.

(Foto Bisti)

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