Olimpiadi invernali 2026: Malagò è già a Losanna, la scelta fra sei giorni fra Svezia e Italia

Il Granduca di Lussemburgo, Henry, ed il principe ereditario del Bhutan, Jigyel Ugyen Wangchuck, sono i due reali che non saranno presenti lunedì Losanna per la Sessione del Cio che assegnerà i Giochi Olimpici Invernali 2026. Con in corsa le due finaliste: la Svezia con Stoccolma, e Milano-Cortina (con il Trentino) dall’altra.

Come anticipato domenica scorsa, quindi il quorum per la vittoria è a quota 42 voti e non 44 (considerata inizialmente dalle due candidature l’asticella da superare), visto che fonti qualificate internazionali confermano anche l’assenza della tiratrice slovacca Danka Bartekova, impegnata a Minsk nei Giochi europei.

L’assenza dei due rappresentanti delle case reali viene comunque considerata in ambiente olimpico come un segnale certo non positivo per Stoccolma-Aare: a guidare la delegazione svedese ci sarà infatti la principessa Vittoria, erede al trono della monarchia, che ovviamente ha un particolare feeling col mondo delle case reali.

Intanto a Losanna è arrivato il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha iniziato i suoi contatti con i suoi colleghi del Cio per scambiare opinioni e informazioni sul dossier di Milano-Cortina, soprattutto con quei membri dei paesi non coinvolti direttamente con i Giochi Invernali. Anche la Svezia si sta muovendo nei corridoi dell’hotel che ospita i membri del Cio.

La svedese Gunilla Lindberg è molto attiva e punta le sue carte soprattutto sul fatto che le Olimpiadi Invernali non sono mai state ospitate nel paese scandinavo.

Malagò invece sta cercando consensi puntando sulla bontà del progetto e sul fatto che l’Italia ha rispettato tutte le regole d’ingaggio imposte dal Cio. Mancano sei giorni alla decisione: la caccia al voto è entrata nel vivo, senza esclusione di colpi.

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