Biathlon azzurro d'argento in Svezia due medaglie con Wierer e Hofer

di Luca Perenzoni

La premiata ditta Dorothea Wierer e Lukas Hofer è d’argento: dopo aver contribuito al bronzo in apertura nella staffetta mista (insieme a Windisch e Vittozzi), i due altoatesini si sono concessi il bis nella Single Mixed che ieri ha incoronato la Norvegia di Marte Roeiseland e Johannes Boe davanti ad Italia e ai padroni di casa della Svezia. Per il team azzurro si tratta della terza medaglia nella rassegna iridata di Oestersund se si considera anche l’argento della stessa Lisa Vittozzi nella 15km individuale, quando al calare del sipario mancano ancora quattro gare, le due staffette (domani) e le due mass start (domenica).

Semplificando oltremodo l’andamento della gara si può dire che il gap tra Italia e Norvegia è tutto in una ricarica, quella di differenza tra Johannes Boe e Lukas Hofer nel poligono finale.

Riduttivo, forse, semplificare così all’estremo l’andamento di una prova ad alto impatto emotivo, ma il momento chiave è stato proprio quello, quando nel momento opportuno Boe ha saputo accantonare tutte le recenti incomprensioni con il tiro in piedi, piazzando un poligono perfetto che ha messo pressione ad Hofer, incappato in quell’errore che gli ha fatto perdere il treno dell’oro.
Ma la concreta prova del carabiniere badiota è stata comunque esaltante per mettere in cassaforte l’argento dal tentativo di ritorno della Svezia di Oeberg e Samuelsson, con Germania, Ucraina e Russia nell’ordine ai piedi del podio.

Ma a lanciare Hofer verso il podio è stata Dorothea Wierer. In entrambe le proprie frazioni la finanziera di casa a Castello di Fiemme ha rasentato la perfezione: in apertura presentandosi per prima in zona cambio, nella seconda parte di gara, recuperando nel breve volgere di un poligono i 13« di distacco patiti da Hofer nella propria prima frazione. Stimolata dal contesto a staffetta, Dorothea ha ritrovato la sua proverbiale efficienza al poligono: la sua seconda sessione a terra in tal senso è stata emblematica. Si è sdraiata con 12» di ritardo sulla leader ed è uscita in testa con 8« di vantaggio sulla concorrenza, buco poi ricucito da Norvegia e Svezia, terzetto lanciato al via della frazione finale per giocarsi le medaglie. »Sono riuscita a sparare un po’ meglio, veloce e senza pensarci, anche perché non c’era vento ed era anche quello che mi metteva un po’ di insicurezza nei giorni scorsi« sono state le sue parole a tal proposito a fine gara.

Oggi ad Oestersund giornata di riposo, prima dello sprint finale con l’Italia che ragionevolmente può guardare con giustificato ottimismo tanto a domani quanto nella mass start conclusiva per puntare ad arricchire ulteriormente un bottino già importante: «Ci sono ancora due gare, domenica nella mass start darò tutto fino alla fine e vedremo cosa viene fuori» è stata la chiosa di Hofer.

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