Mellarini lancia l'idea delle Olimpiadi delle Dolomiti: Trento, Bolzano e Belluno insieme per il 2026

Morto un Papa se ne fa un altro. Il proverbio, sempre molto usato soprattutto in ambito sportivo, calza a pennello: Innsbruck dice no alle Olimpiadi? E allora il Trentino guarda altrove, spostando l'interesse verso est invece che a nord e tendendo la mano a Belluno. Se l'Austria, per volontà del popolo tirolese, si tira indietro, ecco nascere un'ipotesi ancora più suggestiva e intrigante. Ma soprattutto fattibile.

«Se con il voto svanisce il sogno olimpico trentino? Assolutamente no, anzi si aprono nuove interessanti prospettive: la mia proposta è quella delle Olimpiadi delle Dolomiti, coinvolgendo Trento, Bolzano e Belluno. È una strada assolutamente da percorrere, con risorse ridotte e lanciando il brand delle Dolomiti patrimonio dell'Unesco». Parola dell'assessore Tiziano Mellarini, che di fronte al risultato del referendum di domenica, nel quale il 53% dei tirolesi si è detto contrario alla candidatura di

Innsbruck per i giochi invernali del 2026, non si arrende. E anzi rilancia con convinzione. Perché dell'Euregio sportivo si può fare a meno strizzando l'occhio e tendendo la mano ai cugini veneti.
«Già cinque anni fa, nel 2012 - prosegue l'assessore - avevo lanciato l'idea della manifestazione insieme a Bolzano. Oggi ci troviamo di fronte al "ritiro" della città austriaca e quindi potremmo studiare una collaborazione con Belluno, alla luce anche dei mondiali di sci alpino di Cortina nel 2021. Gli investimenti sarebbero ridotti in vista del 2026, proprio perché a Cortina ci sarebbero impianti nuovi e pronti e perché da noi abbiamo già fatto moltissimo in val di Fiemme».  

Effettivamente per un'eventuale olimpiade delle Dolomiti non si partirebbe certo da zero: Bolzano era già pronta a ospitare l'hockey per l'ormai defunta Innsbruck 2026, Trento parte con strutture di altissima qualità e da anni usate per i grandi eventi in val di Fiemme (e non solo). Belluno, da parte sua, avrebbe impianti nuovi di zecca che saranno pronti già nel 2021. Certo, in questa ipotesi tutta italiana verrebbero meno i trampolini austriaci, ma a Predazzo esiste comunque un'area di ottimo livello.

Mellarini a questo progetto pensa già da anni: da sempre profondo conoscitore del mondo sportivo, ha iniziato ben prima del referendum tirolese a lavorare. «Il presidente della Fisi Flavio Roda condivide la mia proposta: abbiamo parlato e ragionato in merito alle Olimpiadi delle Dolomiti e si è detto d'accordo.

Penso veramente che possa essere un'occasione da non perdere: spese ridotte, luoghi stupendi, piste e strutture di qualità, un ritorno di immagine e anche economico senza precedenti e le Dolomiti sul palcoscenico mondiale». What else? , direbbe George Clooney. Mentre a Trento si pensa già al futuro e chiusa una porta si apre un portone, in Alto Adige e in Tirolo si ragiona sui risultati del referendum. Deluso il governatore Guenther Platter:«Sono ancora convinto che la nostra offerta per i giochi sarebbe stata una possibilità, non solo per il Tirolo, ma anche per il movimento olimpico». Anche il presidente del Coni altoatesino Heinz Gutweniger è insoddisfatto: «La popolazione tirolese non è stata informata a sufficienza: le spese tra strutture esistenti, contributo Cio, sponsor e marketing sarebbero state minimo». Ma ormai è acqua passata: da oggi si ragiona su Olimpiadi delle Dolomiti 2026. C'è tempo fino al 2019, quando a Milano il Cio deciderà.

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