Il tour di Michele Grieco arriva al passo dello Stelvio

«Il Trentino visto dal sellino di una bicicletta è bellissimo. Dovremmo puntare sempre di più sul cicloturismo. Abbiamo tutto: città monumentali come Trento Rovereto e Riva, castelli, valli incontaminate, le Dolomiti. In auto questa ricchezza sfugge, su una bicicletta invece riesci a cogliere la bellezza che ci circonda». Di chilometri in sella l'atleta paralimpico Michele Grieco in queste prime 5 tappe del suo giro del Trentino (con molti sconfinamenti visto che ieri ha pernottato a Prato allo Stelvio) di chilometri ne ha "macinati" tanti: solo ieri 130 e sabato, quando concluderà il suo viaggio arrivando alla redazione dell'Adige, ne avrà fatti mille.

«Oggi (ieri per chi legge, ndr) - racconta - il clima era ideale e la visibilità perfetta. Da Caldaro sono salito alla Mendola dove si gode di una vista stupenda sulla Val d'Adige. Sceso a Fondo, mi sono diretto verso l'alta val di Non salendo fino alla forcella di Brez: sono 4 chilometri di cui 2 con pendenza del 15%. Il paesaggio però è bellissimo: poco traffico e chilometri e chilometri tra pascoli e foreste. Così anche in val d'Ultimo». Infine la discesa verso Merano e poi via lungo la ciclabile della val Venosta. Per oggi è in calendario un tappone: Michele Grieco affronterà i passi dove è stata scritta la storia del ciclismo: lo Stelvio (2.758 metri) e a seguire il passo di Gavia (2.621 metri).

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