Campionati Europei a Trento in contemporanea con il Tour

Ci è voluta la spallata senza possibilità di replica del presidente francese Emmanuel Macron per convincere gli organizzatori del Tour de France a rinviare la corsa, per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale. Ma alla fine, visto il divieto assoluto di assembramenti in Francia fino a metà luglio a causa del pandemico coronavirus, hanno dovuto gettare la spugna anche i più strenui difensori della partenza a fine giugno della Grand Boucle.

Ieri, in videoconferenza, i vertici del ciclismo internazionale, hanno provato ad abbozzare un’agenda della nuova stagione. Che inizierà il primo luglio (l’1 agosto le gare dell’Uci World Tour) e che vedrà lo spostamento del Tour de France dal 29 agosto al 20 settembre a fungere da perno per tutte le altre manifestazioni. Queste ultime, infatti, dovranno girare attorno alla corsa francese come i pianeti attorno al sole. Per primi il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna che dovrebbero essere corse in ottobre (dal 3 al 25, la ‘Rosa’) e a seguire.

Contrariamente alle ipotesi che erano ventilate nei giorni scorsi, le tre grandi corse a tappe non dovrebbero essere decurtate e dureranno dunque tre settimane. Proprio questo elemento si è rivelato decisivo nello spostamento di due mesi della Grand Boucle (che rimarrà con partenza a Nizza e arrivo a Parigi). In origine, infatti, gli organizzatori pensavano ad un rinvio di qualche giorno ma poi si sono ricreduti sulla scorta di un’analisi tecnica. «Inizialmente pensavamo ad un Tour al via per l’inizio di agosto - ha spiegato Christian Prudhomme, direttore della Grande Boucle - ma poi, anche grazie all’intervento del professor Xavier Bigard (medico di riferimento dell’Uci), abbiamo pensato che fosse necessario andare anche oltre. Prima di affrontare un Grande Giro, i corridori hanno bisogno di avere due mesi nelle gambe, tra allenamenti e corse preparatorie. E poichè gli atleti dovrebbero riprendere a lavorare dall’11 maggio, abbiamo concordato le date da sabato 29 agosto a domenica 20 settembre».

Queste date - ammesso che la tempistica prevista sia assecondata dall’effettivo andamento dei contagi del Covid-19 - salvaguarderebbero così anche il Mondiale, in programma in Svizzera, a Aigle-Martigny, il 27 settembre. Tutte le date dovranno essere poi confermate in un calendario ufficiale entro il 15 maggio. Stando alle indiscrezioni uscite dalla conferenza dell’Uci, non dovrebbe subire variazione nemmeno il Campionato Europeo, in programma nella settimana dal 9 al 13 settembre a Trento. Sarebbe, questa, una buona notizia per gli organizzatori provinciali che avrebbero così la possibilità di ospitare il grande ciclismo. Va da sé che la potenziale contemporaneità col Tour de France ne farebbe comunque una corsa a parterre ridotto. Così come risulta evidente che un calendario del genere sarebbe molto compresso con gare importantissime a ciclo continuo dal 29 agosto fino a novembre: Tour, Mondiali, Giro, Vuelta tutto in meno di tre mesi.

Sono stati programmati per il 22-23 agosto i vari campionati Nazionali ed è emerso con chiarezza che le classiche monumento saltate a primavera (Sanremo, Fiandre, Liegi e Roubaix) dovranno essere recuperate nel corso della stagione, anche se non si sa bene quando.

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