Giro, oggi altra tappa infernale da Ivrea a Como, 232 chilometri

Come un «Lombardia». La quindicesima tappa del 102° Giro d’Italia di ciclismo, in programma oggi da Ivrea a Como, su un tracciato lungo 232 chilometri, precede il secondo e ultimo giorno di riposo.

È un’altra tappa infernale, che chiude tre giorni intensissimi.

I corridori attraverseranno Cantù ed Erba e, dopo 160 km completamente piatti, arriveranno a Pusiano e Asso per affrontare la discesa su Onno e il lungolago fino a Bellagio, dove inizierà la salita per il Ghisallo.

Si tratta di un’ascesa che parte al km 165,1, è lunga 8,550 km con pendenze medie del 5,6%, massime del 14% e un dislivello di 482 metri; il Gran premio della montagna, dopo 173,7 km, è di seconda Categoria, a 754 metri d’altezza.
Praticamente, un muro.

La successiva discesa molto veloce arriverà a Maglio da dove comincerà la salita della Colma di Sormano, un ‘murò posto al km 180, lungo 9,550 km, con una pendenza media del 6,6%, massima del 12.

Il Gran premio della montagna di 2/a Categoria, è al km 189,6, a 1.124 metri d’altezza. La discesa che seguirà è in falsopiano nella prima parte, poi diventa impegnativa su Nesso, dove la corsa riprende la strada che porta a Como. Infine, i corridori affronteranno la dura salita verso Civiglio, a partire dal km 219,1, che è lunga 4,150 km, presenta pendenze medie del 9,6%, massima del 14, un dislivello di 405 metri: proprio in vetta la carreggiata si restringerà, prima dell’inizio della discesa verso Como.

L’ultimo Gran premio della montagna è di 3/a Categoria, è situato a 613 metri d’altezza e arriverà dopo 223,3 km di corsa.

I traguardi volanti si troveranno a Busto Arsizio, dopo 93,3 km, e a Cantù, dopo 127,3 km. Verranno interessate le province di Torino, Biella, Vercelli, Novara, Varese, Milano, Lecco e Como. La corsa scatterà da piazza Rondolino, a Ivrea, alle 11,15; l’arrivo è previsto a Como intorno alle 17,15, in Lungo Lario Trento. Ivrea è all’esordio come città di partenza di una tappa del Giro d’Italia, che si è concluso invece a Como nel 1937 (vittoria di Cimatti), nel 1952 (Pasotti e Coppi), 1957 (Fantini e Van Steenbergen) e 1987 (Rosola).

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