Serie A: si riparte il 20 giugno con Torino-Parma

L’appuntamento per il ritorno della Serie A è sabato 20 giugno alle 19.30, quando Torino-Parma inaugurerà un tour de force per assegnare lo scudetto, definire chi andrà in Europa e chi in B. In attesa del via libera del Governo ad anticipare le semifinali di coppa Italia al 12 e 13 luglio, la Lega ha pubblicato il calendario fino al quartultimo turno. Scorrendolo, ci sono solo 6 giorni su 34 senza partite. I big match sono sostanzialmente divisi a metà fra le due pay tv, Dazn e Sky, che fra l’altro trasmetterà il primo, Atalanta-Lazio, mercoledì 24 giugno alle 21.45, e la sfida scudetto Juventus-Lazio, lunedì 20 luglio alla stessa ora.

La stragrande maggioranza delle 124 partite si giocherà in quell’orario o alle 19.30. Una decina le sfide pomeridiane delle 17.15, e le prime saranno Brescia-Genoa e Milan-Roma sabato 27 giugno. La giornata successiva, la 29ma, prevede Atalanta-Napoli (giovedì 2 luglio, 19.30), i clou della la 30ma sono Lazio-Milan (sabato 4, 21.45) e Napoli-Roma (l’indomani, stessa ora). Alla 31ma, infrasettimanale, si affronteranno Milan e Juventus (martedì 7, 21.45), mentre alla 32ma sono cerchiate in rosso Juventus-Atalanta (sabato 11, 21.45) e Napoli-Milan (domenica 12, 21.45). Nella 34ma spiccano Roma-Inter (domenica 19 luglio, 21.45) e la sfida scudetto Juventus-Lazio nel posticipo del lunedì.

La Serie A vede la luce in fondo al tunnel, ma concludere il campionato (il prossimo potrebbe cominciare il 12 settembre) si annuncia arduo senza un allentamento della norma prevista con decreto che obbliga il gruppo squadra alla quarantena di 14 giorni di fronte a un caso di positività. «Il calcio non ha mai chiesto sconti. Abbiamo chiesto a Spadafora di valutare, in base alla curva epidemica una settimana prima del via con la Coppa Italia, una norma che crea molta ansia a tutto il movimento», ha spiegato a Radio 24 il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che sostiene la necessità di un algoritmo per «dare equità» alla classifica in caso di nuovo stop.
«Un calcolo matematico per una valutazione che tiene conto delle partite in casa e fuori, dei gol fatti e subiti, anche gli inglesi lo useranno», ha spiegato Gravina, ma l’idea non piace a molti. «L’algoritmo è un pò l’anticalcio, perché nel calcio c’è sempre l’imprevedibilità» è convinto il presidente del Torino, Urbano Cairo.
Sperando di arrivare in fondo, Lega e Figc pensano anche a come riportare i tifosi allo stadio, occupando una percentuale contenuta di posti. «Mi auguro di cuore di poter vedere per la fine del campionato una piccola presenza allo stadio - ha detto Gravina -. È impensabile che in uno stadio da 60.000 spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima con tutte le dovute precauzioni. Sicuramente è prematuro oggi ma potrebbe arrivare un altro piccolo segnale di speranza per il nostro Paese».

Da parte del Governo non ci sono preclusioni, secondo la sottosegretaria al Ministero della Salute, Sandra Zampa.
D’altronde, il 15 giugno riapriranno cinema e teatri, seppur con un limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1.000 per quelli all’aperto. Per ora negli stadi potranno entrare massimo 300 persone, giocatori inclusi, e sugli spalti si cercherà di ricreare l’atmosfera con le sagome dei tifosi di cartone o con degli effetti di luce e suoni.

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