Toro, svolta Mazzarri: l'allenatore lascia dopo il flop ed arriva Moreno Longo

Ha i minuti contati l’avventura di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino. Il tempo di sistemare le ultime questioni burocratiche per permettere al club di annunciarne l’esonero e, contestualmente, di dare il benvenuto a Moreno Longo. Ex giocatore e allenatore delle giovanili, il "cuore Toro" tanto amato dai tifosi - che al contrario non hanno mai visto di buon occhio il tecnico uscente - potrebbe condurre il suo primo allenamento al Filadelfia già domani. Con lui uno staff di fedelissimi, tutti ex granata, per cercare di raddrizzare una stagione che rischia di mettersi davvero male.

Fatali, per l’ex tecnico livornese, le ultime storiche sconfitte di Belotti e compagni: lo 0-7 contro l’Atalanta, una settimana fa, e ieri sera il 4-0 a Lecce. Un matrimonio, quello tra Mazzarri e il Toro, durato due anni tra alti e bassi. Il quarto posto sfiorato nel finale dello scorso campionato, l’Europa League riacciuffata grazie all’uscita di scena del Milan, poi nel pieno dell’estate la delusione nei preliminari di coppa, con la doppia sconfitta contro il Wolverhampton, e un campionato a singhiozzo, con molte delusioni, la sconfitta casalinga con il Lecce a fermare l’inizio illusorio con due vittorie, la batosta in casa della Lazio, la resa al ‘Grande Torinò contro l’Inter. L’infelice chiusura del 2019 perdendo in casa contro la Spal era sembrata l’ultimo avviso per Mazzarri, con la tifoseria sempre più inquieta, sull’onda di contestazioni covate nell’estate per una campagna acquisti ritenuta deludente.

Nelle prime settimane del 2020 l’illusione di una ripresa: due successi in campionato, tra cui il 2-0 sulla Roma nella Capitale, gli ottavi di Coppa Italia passati nel lungo braccio di ferro con il Genoa. Fino all’ultimo capitolo: assenze e infortuni non bastano a spiegare il disastro pieno contro l’Atalanta uno 0-7 casalingo mai visto in 114 anni di storia granata. E otto giorni dopo la nuova batosta di Lecce, senza colpo ferire.
Mazzarri era arrivato al Toro nel gennaio 2018 al posto dell’esonerato Mihajlovic, con il Toro lontano dalla zona Europa ma ancora con qualche speranza. Una prima scelta per il presidente Cairo, arrivata molto anni dopo il primo contatto: «Avevo già cercato di portare Mazzarri al Torino nel 2007, ma si era impegnato con la Sampdoria. Apprezzo - aveva sottolineato - la sua determinazione, la capacità di organizzare la squadra, la sua attenzione al minimo dettaglio».
Tutto importantissimo, «ma non dimentichiamoci mai dell’importanza fondamentale della coesione del gruppo, del senso di appartenenza, dell’empatia le chiavi che ti permetteranno di raggiungere l’irraggiungibile e superare l’insuperabile», scrive nel suo ultimo tweet Moreno Longo, uno scudetto e una Supercoppa con la Primavera del Toro prima delle esperienze alla Pro Vercelli e al Frosinone, che ha portato alla promozione in A. Parole, quelle di Longo, che suonano quasi come una dichiarazione d’intenti che, in attesa degli annunci ufficiali, fanno sperare i tifosi di chiudere la stagione per lo meno in modo dignitoso.

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