Champions League in "chiaro" la Rai perde il ricorso: si vedranno su Mediaset

Niente da fare per la Rai. Le gare di Champions in chiaro saranno trasmesse per le prossime due stagioni da Mediaset. Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso presentato da Viale Mazzini per tentare di garantirsi in extremis la massima competizione europea, contestando l’accordo raggiunto da Sky e il Biscione. La tv pubblica è stata, inoltre, condannata a rifondere 15mila euro di spese legali a Mediaset e 10 mila a Sky.

Il contenzioso è nato lo scorso gennaio. In base ad un accordo raggiunto circa un anno e mezzo fa con Sky, detentrice dei diritti della Champions per il triennio 2018-2021, Viale Mazzini ha trasmesso nella passata stagione una partita della competizione per ciascun turno, dalla fase a gironi alla finale, e ha deciso di esercitare il diritto di opzione anche per le due edizioni successive. Una mossa, tuttavia, contestata da Sky, perchè, con l’ingresso di Dazn sul mercato della serie A, la pay tv non avrebbe conservato gli stessi diritti del triennio precedente, e quindi sarebbe venuto meno uno dei paletti dell’intesa con la tv pubblica.

La Rai ha contestato tale posizione, sostenendo che Sky ha in realtà aumentato la dimensione dei propri diritti, raddoppiando il numero di gare da poter trasmettere in esclusiva assoluta, anche sul digitale terrestre, ed ha avviato perciò un’azione legale, presentando lo scorso aprile un ricorso d’urgenza per chiedere di riconoscere la validità della propria opzione al Tribunale di Milano, che lo ha respinto a fine giugno. Ora è arrivata la decisione definitiva dello stesso Tribunale.

Sky ha dunque raggiunto un accordo con Mediaset per la trasmissione in chiaro della miglior partita del mercoledì per le prossime due stagioni. Alla presentazione dei palinsesti, l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, aveva spiegato che la cifra sborsata era vicina ai 40 milioni di euro messi sul piatto dalla Rai. Secondo le indiscrezioni, l’assegno staccato da Cologno Monzese oscillerebbe tra i 42 e i 45 milioni di euro.

«Rai si è attivata per garantire ai propri telespettatori la visione delle gare di Champions League in modo tempestivo, puntuale e rigoroso», precisano ora fonti Rai. «I soldi - proseguono - sono stati trovati, e i diritti sono stati comprati. È Sky che ha arbitrariamente negato l’efficacia dell’acquisto, avendo ricevuto una offerta superiore da RTI. Avendo un contratto scritto con Sky, abbiamo ritenuto inaccettabile alzare la posta. Peraltro, come concessionaria del servizio pubblico non ci è consentito spendere più di quanto già concordato».

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