Le azzurre ritornano a casa «Ma abbiamo vinto cambiando la mentalità della gente»

«È un cambio culturale ma è solo l’inizio: queste ragazze meritano il professionismo». Il giorno dopo l’eliminazione dal Mondiale femminile di calcio a opera della Olanda - che in semifinale affronterà la Svezia - per le azzurre di Milena Bertolini, mitiga tristezza e lacrime. «Non ho dormito, mi sono svegliata mille volte, è normale», confessa la ct ricordando a tutti quale sia stata la vera vittoria della sua Italia. «Sono orgogliosa del fatto che le ragazze abbiano fatto conoscere il loro calcio a tutti gli italiani, facendoli appassionare: è questo il vero successo del Mondiale».

Si torna a casa. Tra le giocatrici, ricorda Bertolini, c’è soddisfazione per quanto è stato fatto, ma anche la consapevolezza di avere dato tutto, offrendo prestazioni convincenti, di alto livello. Tornata nella fase finale di un torneo iridato esattamente 20 anni dopo dall’ultima apparizione, l’Italia si è spinta fino ai quarti di finale, lanciando messaggi chiari e precisi al mondo sportivo.

L’operazione-simpatia delle azzurre ha trovato conferma negli ascolti tv (fra Rai e Sky Sport Mondiali), andando ben oltre le aspettative. Dopo il boom delle precedenti partite, anche ieri l’esibizione dell’Italdonne ha fatto registrare ottimi ascolti e un nuovo record di share: sono stati 6 milioni 109 mila i telespettatori che hanno seguito la sfida, con uno share del 44,35%. Su Rai 1 la partita è stata vista da 5 milioni 223 mila telespettatori (37,90% di share), con un picco nel secondo tempo di 5 milioni e 360 mila persone (40.26% di share).

«Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto. Grazie a noi, che abbiamo percorso una strada in salita con uno zaino pesante sulle spalle e in qualche modo, tutte insieme, siamo riuscite ad arrivare così lontano. La testa è alta e i nostri cuori saranno pieni di un’avventura che ricorderemo per sempre». Lo ha scritto, sul proprio account di Instagram, Barbara Bonansea, dopo avere metabolizzato la sconfitta contro l’Olanda (2-0) e la conseguente esclusione dal Mondiale.

«Dispiace uscire, perchè stavamo vivendo un’avventura importante, ma ha vinto la squadra più forte - aggiunge la ct Milena Bertolini, divenuta il simbolo di una Nazionale simpatica e divertente, amabile e sorprendente -. Credo che ora le ragazze abbiano molta più consapevolezza delle proprie qualità. Questo è un punto di partenza, c’è una base per poter lavorare in futuro. Agli italiani e ai media chiedo di continuare a seguire queste ragazze: più interesse ci sarà più risorse arriveranno, se le ragazze saranno messe nelle condizioni di fare sport ad alti livelli crescerà anche lo spettacolo. Credo che questo Mondiale abbia velocizzato un cambio culturale, ha modificato un pò la testa degli italiani sul calcio femminile. E queste ragazze meritano il professionismo».

Nell’ultimo mese sono stati tantissimi gli attestati di stima: «Ho ricevuto continuamente messaggi da Roberto Mancini e tanti riconoscimenti da altri colleghi che allenano club maschili».

La comitiva è arrivata ieri sera in Italia: il sogno finisce qui, ma è stato bello viverlo giorno dopo giorno, in un’escalation di euforia e ambizione.

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