Il sogno mondiale delle azzurre Con l'Olanda in palio la semifinale Sfida nella canicola di Valenciennes

Sale l’attesa per Italia-Olanda, nei quarti di finale del Campionato mondiale femminile di calcio: nello stadio rovente di Valenciennes, nel nord del Paese, fischio d’inizio alle 15.

La canicola che avvolge la Francia non è bastata a indurre la Fifa ad accogliere la richiesta delle due nazionali per uno spostamento verso sera dell’incontro. Il gioco sarà dunque condizionato dall’afa.

Per le azzurre, in ogni modo, gran caldo o meno, è l’assalto di un sogno: da 20 anni non arrivavano ai quarti di finale del mondiale, adesso non vogliono più fermarsi.

L’Olanda è forte, parecchio avanti alle azzurre nel ranking Uefa, ma questo mondiale francese sta rivoluzionando le gerarchie.

E l’Italia delle ragazze non vuole più fermarsi: «anche se giochiamo contro avversarie molto forti, c’è molta fiducia», dichiara Milena Bertolini, la ct artefice dello straordinario cammino italiano. Ma per vincere «dobbiamo fare la partita perfetta», avverte.

A tenere banco nella vigilia di Valenciennes, la polemica sul caldo e sulla scelta di far giocare questa partita decisiva alle 15, in quello che stando alle previsioni meteo dovrebbe essere il giorno di massima afa di questa settimana record in Francia, dove il termometro - per la prima volta nella storia - ha superato oggi i 45 gradi nel sud. Le olandesi sono abbastanze irritate.

A una lettera della loro federazione, spiega la ct Sarina Wiegman, «la Fifa ha dato una risposta. Giocheremo alle 15».

Nessuna lettera da parte dell’Italia, ma stessa linea critica da parte della Bertolini: «Trovo un po’ strano che si giochi alle 3 mentre le altre partite si sono giocate alle 21 - dice - il buon senso avrebbe voluto che si giocasse alle 21. Il caldo si farà sentire per entrambe. Quello che dispiace di più è che giocare alle 3 va a discapito della partita. Ci sarebbero stati un ritmo e una tenuta diversi. Dispiace per questo, le partite finora giocate dagli ottavi ai quarti sono state molto belle e mandano un messaggio importante. Quest’orario penalizzerà la partita di domani, e anche le giocatrici in campo».

C’è tensione, ma questa partita «l’abbiamo preparata come le altre volte», assicura la ct: «rispetto agli incontri precedenti, abbiamo avuto solo un allenamento per prepararci.
Noi dobbiamo essere noi stesse ma avere flessibilità. Sia noi, sia loro, vogliamo avere la gestione della palla, se ci riesci ti consente di spendere meno energie. Sarà una bella partita».
Per vincerla, «dovremo fare la partita perfetta, alzare ancora di più il livello di attenzione, di concentrazione, dovremo saper soffrire, essere pragmatiche e sbagliare poco».

Gli olandesi vengono annunciati in arrivo in massa, a Valenciennes - che però è cittadina di antica immigrazione italiana - arrivano in automobile con un paio d’ore di strada: «tutto questo interesse, un pò di pressione la mette - dice la ct - ma per le ragazze è una grande spinta». «Sappiamo che loro saranno di più - aggiunge capitan Sara Gama, lanciando il suo grido di battaglia - ma io so anche che ci sono parecchi pullman di tifosi azzurri in arrivo dall’Italia. E i nostri, si sa, fanno più casino...».

La Martens non giocherà? «Io credo che lei domani starà bene, ma poi non cambia niente, loro sono tutte forti - dice la Gama - hanno fantasia, gioco, hanno tutto. Noi dobbiamo fare il nostro gioco ed essere noi stesse. Il caldo? A Montpellier contro la Cina la temperatura era più alta, diciamo che abbiamo fatto rodaggio...».

Nemmeno una domanda sul caso del momento, quello che vede coinvolta un’altra «capitana», quella del Sea Watch, la mette in imbarazzo: «non vorrei mescolare qui cose che non riguardano lo sport e il calcio giocato. Lo sport non deve commentare questo tipo di episodi, ha piuttosto il compito di ispirare valori positivi che sono nell’animo umano e che a volte dimentichiamo. E noi questo lo facciamo».

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