La Juve sceglie Maurizio Sarri L'ex nemico va al comando

Da nemico dichiarato a condottiero sul percorso vincente della Juve.

Maurizio Sarri è il nuovo allenatore bianconero: una giravolta che in pochi avrebbero immaginato solo un anno fa, quando il tecnico guidava il Napoli e puntava il dito (compreso quello medio, mostrato ai tifosi bianconeri il 22 aprile 2018) contro la Vecchia Signora del calcio italiano.

Un allenatore certamente non inclusivo Sarri, 60 anni, nato a Napoli ma cresciuto in Toscana, in grado di attirarsi le antipatie del popolo juventino mostrando appunto il dito medio mentre il pullman del Napoli si apprestava al entrare nell’Allianz Stadium. Ma capace anche di incantare con il suo gioco e di infliggere, proprio nel giorno del gestaccio, l’ultima sconfitta casalinga in campionato della Juventus, trafitta da Koulibaly.

E il c’eravamo tanto odiati di tappe ne ha vissute diverse: gli attacchi, da avversario alla guida dei partenopei, una volta contro la forbice sproporzionata di fatturati tra le due contendenti al titolo, e ancora le critiche ai calendari che avrebbero favorito i bianconeri, il poco aplomb mostrato al passaggio di Higuain a Torino. Insomma un mal di pancia che Sarri non ha mai nascosto. Ma qualche caduta di stile non ha scalfito il buon nome che si è fatto in panchina: come dimostra anche il successo nel suo primo anno inglese coronato dalla vittoria dell’Europa League del suo Chelsea.

Un cammino cominciato dai primi anni 2000: in B nel 2005 con Pescara, Arezzo e Avellino. Tanta gavetta e il campionato delle big un miraggio ancora per diverso tempo, tra il Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento, diviso fra B e Lega Pro.

Poi nel 2012 inizia la storia con l’Empoli: Sarri sfiora la promozione nella massima serie già alla prima stagione e la raggiunge un anno dopo. Nel 2015 l’anno del grande salto al Napoli, piazza e squadra dove Sarri lascia il segno: gli azzurri fino al 2018 raggiungono quota 82, 86 e 91 punti, cifre record in A per il Napoli. Poi l’addio e l’esperienza in Premier e il primo trofeo continentale.

Un percorso che ora lo vede approdare alla Juve: un binomio fino a poco tempo fa che sarebbe apparso almeno bizzarro. Se non assurdo. Tanto che i tifosi sono divisi tra rabbia, ma anche curiosità dopo anni di vittorie spesso sacrificato al bel gioco.
Contestazione per ora solo sui social, situazione che ricorda molto l’estate di cinque anni fa, quando Allegri arrivò tra la delusione dei tifosi per poi rivelarsi uno degli allenatori più vincenti della storia bianconera.

La rivoluzione di Agnelli e della dirigenza bianconera ha trovato nelle file nemiche il proprio condottiero. Dopo aver sollevato il suo primo trofeo continentale, adesso Maurizio Sarri ritorna in Italia, dove ha allenato per tutta la sua carriera, fatta eccezione, appunto, per l’esperienza inglese appena terminata. E da oggi, e per i prossimi tre anni (fino al 30 giugno 2022), guiderà la Juventus.

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