I «ragazzini» del Mancio È un’Italia di giovanissimi

È un’Italia sempre più verde quella che si prepara a mettersi in cammino verso l’Europeo 2020.  Roberto Mancini d’altronde va di corsa, non aspetta che le pianticelle crescano fino a diventare alberi, e così in mezzo agli uomini d’esperienza ancora importantissimi (capitan Chiellini, Bonucci, Quagliarella) eccolo aprire le porte a tutti quelli che al di là dell’età mostrano voglia, classe, talento.

D’altronde l’obiettivo il ct lo ha ripetuto anche oggi: vuole una Nazionale che vinca divertendo e divertendosi, gioco offensivo e di qualità. Per sua fortuna, dopo stagioni avare, il calcio italiano ha ricominciato a sfornare giovani di grandi doti e prospettive. «E per fortuna - ha aggiunto sorridendo Mancini - stanno giocando più o meno tutti con continuità, cosa che li sta aiutando a crescere e migliorare. È questo lo spunto più interessante del campionato, stanno avendo più spazio i giovani che sono in orbita Nazionale e Under 21».

Da Bernardeschi a Chiesa, da Zaniolo (prossimo al debutto) al classe 2000 Kean che con la Nazionale maggiore ha addirittura già esordito, è insomma un’Italia che invita a guardare con ottimismo al futuro: «Sono tutti cresciuti molto, devono continuare così» ha ribadito il commissario tecnico. Alcuni di loro sono già un punto fermo del gruppo azzurro, fra questi il viola Federico Chiesa, classe ‘97, il giocatore finora più impiegato da Mancini, l’unico ad aver giocato tutte le partite della sua gestione, ovviamente in predicato di essere titolare anche sabato prossimo a Udine con la Finlandia, nella prima gara valida per le qualificazioni europee.

È quanto emerso dalle indicazioni dell’allenamento: insieme al figlio d’arte le altre certezze sono lo juventino Bernardeschi (classe ‘94) e un altro classe ‘97, il centrocampista del Cagliari Nicolò Barella. E ha ormai conquistato il posto lasciato da Buffon Gigi Donnarumma, classe ‘99 proprio come il romanista Zaniolo. Nel gruppo azzurro ci sono poi Mancini (’96), Romagnoli, Sensi e Cristante (’95), tutti pronti a dare il loro contributo così come i vari Cutrone, Locatelli, Tonali attualmente in ritiro con l’Under 21 al contrario di Kean e qualcun altro azzurro che per l’Europeo di categoria torneranno a disposizione di Di Biagio.

«Intanto però lo ringrazio perché gli abbiamo portato via alcuni calciatori importanti» - ha detto Mancini. Non a caso nel 4-3-3 confermato oggi tanti giovani sono ormai punti fermi non solo per il futuro ma anche per il presente.

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