L'Inter a Cagliari senza Icardi Spalletti: «di lui non parlo più» Il bomber: «Mi porti rispetto»

Luciano Spalletti chiude la porta in faccia a Mauro Icardi. Alla quinta partita senza poter fare affidamento sul giocatore più decisivo in rosa, sposta l’attenzione su chi scende in campo e ha «a cuore le sorti dell’Inter». Dopo aver mandato messaggi distensivi, in cui si auspicava un rientro dell’ex capitano, Spalletti cambia strategia: «Di lui sono già state dette molte cose, si è espresso l’ad Beppe Marotta e il presidente Steven Zhang. Io da qui in avanti parlo di chi c’è e non di chi non c’è. Dirò degli altri, di quelli che vengono in campo e hanno a cuore le sorti dell’Inter». In altre parole, Icardi che non si allena e continua a fare fisioterapia per un dolore al ginocchio destro dopo che esami medici non hanno evidenziato nuovi problemi, non tiene al club nerazzurro e non merita attenzione nelle conferenze stampa.
È il pugno duro dell’Inter che probabilmente fatica a sopportare il comportamento dell’attaccante argentino. La decisione di togliergli la fascia di capitano, per quanto non punitiva, è irreversibile. Icardi non si allena da due settimane, la lotta alla Champions è sempre più ardua, il calendario fitto per gli impegni in Europa League e Spalletti deve aggrapparsi a quei giocatori che gli hanno permesso di inanellare quattro vittorie e un pareggio, uscendo dal periodo di crisi. Uomini come Ivan Perisic, rinato dopo l’uscita di scena di Icardi: «Anche lo scorso anno non aveva passato un bel periodo e poi si è ripreso. È un giocatore che ti viene addosso, che recupera palloni e permette quindi di creare occasioni. Per me è un giocatore forte, uno da Inter».
Il croato, che solo un mese fa aveva chiesto la cessione, ora è uno dei nuovi leader della squadra nerazzurra. Sta facendo bene anche Lautaro Martinez bravo «a gestire la pressione e la responsabilità che sente ora». Anche a Cagliari, domani, sarà lui a guidare l’attacco supportato da Perisic, Nainggolan e Politano. In mediana Brozovic e Vecino: «La loro crescita coinvolge tutta la squadra. Stanno facendo tutto molto bene».

A Cagliari, l’Inter dovrà conquistare i tre punti per mantenere a distanza Milan e Roma. Gli episodi arbitrali della sfida del Franchi «hanno lasciato un dispiacere», dice Spalletti. Ma, per il tecnico, sotto accusa non è la Var: «Hanno costruito una macchina in maniera corretta. Va affinata l’intesa, essere abituati all’uso della Var. Se devono intervenire cinque o sei volte è giusto che lo si faccia che si vada a vedere l’episodio. La Var è importante. È il futuro».

Il tecnico nerazzurro non ha consigli per migliorare il sistema e, per quanto sposi le dichiarazioni di Marotta, spera che il danno subito contro la Fiorentina possa non essere irreparabile ai fini della corsa alla Champions. Qualche sassolino dalla scarpa, però, se lo toglie. E quando gli viene chiesto di commentare le parole del collega Stefano Pioli che, alla vigilia della Coppa Italia, era tornato a parlare del rigore concesso all’Inter all’andata per «un fallo di polpastrelli», Spalletti sbotta: «Ha ragione Pioli, stiamo facendo confusione. Quelli della mano non sono polpastrelli ma capezzoli. Se la palla ti sbatte sui capezzoli è mano. Se ti sbatte sui polpastrelli non è niente, come per Vitor Hugo».

In serata, Icardi ha rotto il silenzi oche durava da giorni: «Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l’Inter e verso me da parte di alcuni che prendono le decisioni. Non so se ci sia da parte di alcuni la voglia di agire e risolvere le cose solo ed esclusivamente per amore dell’Inter»: così l’attaccante dell’Inter Mauro Icardi in una lettera su Instagram. «In una famiglia - si legge - possono succede cose belle e brutte. Ma non deve mai venire a mancare il rispetto. Questi sono i miei valori, questi sono i valori per cui ho sempre lottato. Nella mia storia. All’Inter. Con l’Inter»

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