Per Mou il futuro è ancora nerazzurro

Panchine che vanno, panchine che restano vuote. Panchine che scottano e altre che subiscono violenti scossoni. Le vacanze si avvicinano e il mercato sta per riaprire i battenti: è già tempo di bilanci consuntivi e di reset per chi già comincia a mettere in conto il proprio possibile fallimento e magari vuole salvare quel che resta della stagione.

La notizia del licenziamento di Josè Mourinho, che ha pagato il 3-1 subito dal Manchester United contro il Liverpool, i 19 punti di distacco dalla vetta dopo appena 17 giornate e il peggior inizio dei Red devils da 28 anni a questa parte, apre scenari affascinanti, suggestivi e sotto certi aspetti anche esaltanti. Chi, fra i tifosi della «Beneamata Inter», che si sentono orfani dell’ormai ex «Special one» e darebbero chissà cosa per rivederlo in panchina, non ha pensato per un attimo di riaprire al portoghese le porte di Appiano Gentile? Il ricordo del «triplete» del 2010 è ancora troppo vivido per non indurre a slanci di entusiasmo che, se sommati ai chiari di luna della gestione Spalletti, rendono la situazione molto più chiara di quanto non sembri.

L’altro sogno proibito è Diego Simeone che, però, ha un altro anno di contratto con l’Atletico Madrid e, dopo due finali perse contro i ‘cuginì del Real, sogna di poter mettere - prima della scadenza - le mani sulla Champions.
Mourinho e Simeone sono tecnici che accendono la fantasia dei tifosi nerazzurri.
I dirigenti dello United, che dovranno sborsare 30 milioni di buonuscita per «Mou», si sono presi 48 ore per decidere il nome del suo sostituto: fra i candidati ci sono il francese Laurent Blanc, Antonio Conte - che viene accostato alla big di turno in crisi - e Zinedine Zidane, che sta vivendo il proprio anno sabatico dopo tre successi consecutivi in Champions. Il francese viene ritenuto il tecnico giusto per gestire (e trattenere) gente come Paul Pogba, sempre sul piede di partenza.

Il nome di Conte, nei giorni scorsi, è circolato anche dalle parti di Appiano Gentile, ma ancora Mourinho era al proprio posto, sulla panchina di Old Trafford. A Madrid, sponda Real, Santiago Solari naviga a vista, sebbene abbia prolungato il contratto con il club di Florentino Perez. L’ex centrocampista dell’Inter e dello stesso Real non ha il ‘physique du rolè, nè l’esperienza, per una panchina così prestigiosa, sulla quale potrebbe andarsi a sedere un tecnico con un curriculum assai più consistente.

La corsa alla panchina si è già aperta, anche perchè il tempo per raddrizzare l’esito di una stagione c’è, «mettendo in sicurezza» la panchina di turno.

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