La B resta a 19 squadre, dal 2019 scatta la riforma

La grana della Serie B in prima battuta, poi le nomine e i primi passi programmatici in vista di una nuova riunione più operativa. Il primo consiglio federale del governo di Gabriele Gravina in Federcalcio si è risolto nel giro di un'ora e mezzo.
Il tempo per augurare ai componenti una stagione di «lavoro fruttuoso e incisivo, perché le aspettative sono tante e tali da assumerci tutti le responsabilità cui siamo chiamati dall'attuale momento storico», poi fissare la linea politica sulla sentenza del Consiglio di Stato in merito al blocco dei ripescaggi in Serie B e le nomine dei due vicepresidenti: eletti all'unanimità Cosimo Sibilia (vicario) e l'esordiente Gaetano Miccichè.
Si rivedono Claudio Lotito, Damiano Tommasi e Marcello Nicchi, tutti dichiarati eleggibili dalla Corte d'appello federale. Sulla B, pur restando coerente a quando rivestiva i panni dell'oppositore al commissario («Non cambio la mia idea»), il presidente della Federcalcio richiama prima tutti al campo: «Auspico che tutti tornino a giocare. È un invito che credo verrà accolto dai responsabili della Lega Pro. È arrivato il momento di giocare a calcio», si dice sicuro, ripagato a stretto giro di posta dalle date dei recuperi fissate dalla Lega Pro per tutte le squadre che ambiscono al ripescaggio. E che, secondo Gravina, a questo punto dovranno essere realiste dopo che lo stesso consiglio federale ha «preso atto» dell'ordinanza del Consiglio di Stato che di fatto lascia per ora la Serie B a 19 squadre.
«Dobbiamo essere anche realisti - sentenzia Gravina - non possiamo continuare a essere testardi a prescindere. Non dobbiamo unire al danno la beffa. Dovremmo gestire un calendario con 13-14 gare disputate». Il consiglio quindi «rispetterà il valore della competizione particolarmente avanzata rispetto a qualche settimana fa», ha concluso Gravina. Lasciando intendere che la B a 20 squadre sarà molto più probabilmente esecutiva dalla stagione prossima a seguito della riforma dei campionati che sta per prendere vita. Parola definitiva, comunque, verrà data dopo il merito fissato per il 15 novembre. In un altro consiglio federale che si preannuncia già più tecnico, con la questione che sta più a cuore alla nuova governance, quella sulle norme più stringenti sulle licenze nazionali: «Entro il 31 dicembre, sei mesi prima dell'ipotetica scadenza storica, si fisseranno le regole per potersi iscrivere. Questo significa dare certezza», tiene a precisare il numero uno federale.
«Saranno norme chiare - assicura - che eviteranno tutte quelle zone grigie che negli ultimi mesi hanno creato tensioni nel mondo del calcio».
Il mese prossimo, dunque, si entrerà nel dettaglio anche per quanto riguarda la composizione del comitato di presidenza (con Lotito che brama una poltrona assieme a Ulivieri) e le nomine dei componenti alle sei aree di intervento proposte: governance (controlli e statuto), giustizia sportiva, riforma dei campionato, impiantistica, marketing (sviluppo economico e commerciale) e Club Italia che potrebbe spettare a Tommasi.
Su quest'ultimo, punto - la Nazionale - Gravina assicura: «Non userò il mio tempo per interferire con l'area tecnica: la Federazione deve creare tutti i presupposti per un ambiente più idoneo a centrare il migliori risultato possibile. Il resto spetterà alla gestione tecnica. Noi possiamo solo tifare».

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