Aquila, serve una vittoria Stasera in campo con Treviso

di Daniele Battistel

Con un grande ultimo quarto, e un Alessandro Gentile dalla mano calda, l’Aquila Basket si prende una vittoria importantissima contro Treviso, battuta 76-71. Reduci da tre ko in campionato, i ragazzi di coach Brienza avevano bisogno di questo successo, per il morale e per la classifica.

Partiti benissimo (25-16 nel primo quarto), con un Gentile super nel primo tempo (19 punti a referti), i trentini si sono spenti nei due parziali centrali del match (15-23 e 9-18), per poi ritrovare rabbia ed entusiasmo nel’ultimo quarto, chiuso con un parziale significativo:

Per Gentile, il tabellino finale certifica 29 punti e 10 rimbalzi.


C’è un solo risultato utile stasera per la Dolomiti Energia, ed è la vittoria. Nell’anticipo della sesta giornata di Serie A alla Blm Group Arena arriverà una De’ Longhi Treviso che viaggia agli stessi ritmi dei bianconeri (2 vinte, 3 perse), ma che ha uno stato d’animo decisamente diverso di quello dei bianconeri.


Se l’Aquila viene da due sconfitte consecutive (Cantù e Arka Gdynia, in Eurocup), i biancoazzurri sono reduci dalla bella vittoria casalinga contro i campioni d’Italia della Reyer Venezia (90-79) che ha dato morale e fiducia anche i tifosi (annunciati in massa oggi sulle tribune del PalaTrento).

LA SOLIDITÀ DI TREVISO

«In effetti avremo di fronte un’avversaria tosta, che in questo momento non è facile per nessuno affrontare» premette l’allenatore aquilotto Nicola Brienza sottolineando il talento di giocatori come David Logan, Isaac Fotu o i giovani Nikolic e Cooke, capaci di esaltare «un collettivo collaudato di ragazzi che si conoscono da tempo e che l’anno scorso hanno vinto il campionato di A2». Un po’ come fu per l’Aquila 5 anni fa.

TRENTO, CANTIERE APERTO

Ora, invece, la Dolomiti Energia è una squadra che sta ancora cercando la sua fisionomia, rimbalzando tra benauguranti vittorie e pesanti passi falsi. «I nostri risultati recenti non ci hanno aiutato, ma dopo l’amarezza per la sconfitta contro i polacchi di Gdynia in Eurocup ora vogliamo riprendere il cammino in campionato che le tre sconfitte consecutive hanno un po’ interrotto» aggiunge Brienza. «Il nostro percorso di crescita prosegue, ora dobbiamo limitare i passaggi a vuoto e le disattenzioni che ci stanno costando tanto in termini di risultati».

GAMBE PIEGATE, BARICENTRO BASSO

Le “disattenzioni” di cui parla l’allenatore bianconero riguardano principalmente gli aspetti difensivi. «In Coppa - ammette - abbiamo commesso alcuni errori macroscopici che ci sono costati cari. Sono figli dell’inesperienza dei nostri giocatori, così come i rimbalzi che mancano derivano non tanto da lacune tecniche, ma di energia e atteggiamento mentale».
Aspetti su cui Brienza attende al varco già stasera i suoi giocatori. I quali, quando le cose iniziano a non andare per il verso giusto, tendono a perdere la solidità mentale che, al contrario, proprio in quei momenti diventerebbe fondamentale. «Quando 2 o 3 ragazzi hanno prestazioni sotto al par emergono tutti i limiti e le debolezze. L’esempio concreto è il parziale di 9-0 per i polacchi mercoledì sera all’inizio del terzo quarto». Situazione che, detto per inciso, ha mandato su tutte le furie un agonista come Aaron Craft, decisamente nero per certi «errori stupidi» dei compagni.

RENDIMENTO BALLERINO

Un altro aspetto da migliorare è sicuramente l’oscillazione di rendimento di troppi giocatori. Dopo il grande inizio Blackmon è solo l’ombra del giocatore visto contro Pistoia e Reggio, Knox alterna grandi prestazioni a serate in cui è assente, così Kelly. Gentile, anziché aspettare che “la partita vada a lui”, spesso tende a caricarsi il team sulle spalle forzando però conclusioni che fanno storcere il naso a pubblico e compagni.

GUARDARE AVANTI

«Veniamo da una settimana in cui i risultati non sono stati positivi. Siamo consapevoli che ci manca qualcosa, ma già l’aver individuato i problemi è un passo avanti nella soluzione degli stessi» è la tesi del coach aquilotto, che nei due allenamenti post Arka Gdynia ha lavorato anche “sulla testa” dei suoi giocatori. «Dobbiamo essere più bravi nel portare avanti le cose che sappiamo fare bene».

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