Aquila basket batte Torino partita dura e difficile ma punti preziosi in classifica

di Daniele Battistel

L'Aquila Basket batte Torino, e prende punti poreziosi in chiave playoff. Ma è stata una partita dura e sofferta, e sono serviti i 5 minuti finali per mettere il timbro ad un match difficile e combattuto.
Con il 30-17 dell'ultimo periodo la Dolomiti Energia ha ripreso e superato una Fiat Torino che per almeno tre quarti di gara ha sognato di conquistare alla Blm Group Arena la sua seconda vittoria in trasferta di una stagione decisamente complicata. Ed invece il 95-87 finale rilancia Trento in ottica playoff inguaiando sempre più Poeta e compagni nella lotta per la salvezza. Cancellata l'opaca prestazione di Sassari.
«È stata una serata magica, si vede il lavoro fatto in palestra nelle ultime settimane» l'analisi a caldo di Flaccadori, che per altro non risparmia qualche critica a se stesso e al resto del team per come è stata condotto gran parte del match: «Possiamo fare decisamente di più in fase difensiva ma per tutta la squadra questa è stata comunque una grande vittoria». Trento inizia forte e nemmeno un minuto e mezzo dopo la palla a due Galbiati è costretto a chiamare al tavolo il primo time-out mentre l'affondata del 6-0 di Beto Gomes non è ancora a canestro.
Partita a scatti. La partita va a sprazzi perché dopo l'interruzione è Torino a centrare il controbreak di 6-0 firmato da Jaiteh (11 punti nel quarto iniziale), seguito da un 8-0 di Trento sull'asse Beto Gomes-Hogue e dalla rimonta Fiat fino al 22-19 della prima sirena.
In un secondo quarto in cui le difese si preoccupano di difendere l'area viste le percentuali da sotto, la battaglia si sposta oltre l'arco, dove alle fiondate di Forray e di un Beto Gomes incontenibile, rispondono da par loro Poeta e Cotton. Una Dolomiti Energia troppo leziosa in attacco e svogliata in difesa (3 palle perse in 10') subisce però l'uno contro uno di Cotton e i tagli centrali in area di McAdoo che producono l'8-0 con cui Torino trova il primo vantaggio (32-37). Malgrado il recupero fino al 45-43 all'intervallo (frutto delle abilità tecniche e del controllo del corpo di Craft e Marble, nonché di una tripla di Mezzanotte rivisto in campo dopo 6 "non entrato" di fila), l'Aquila è fuori dal suo piano partita: con una difesa che subisce più di 40 punti in un tempo le cose si complicano troppo.
Trento soffre. Diresti che dopo una bella chiacchierata all'intervallo sulle cose che non funzionano (leggi: difesa) nella ripresa si dovrebbe vedere una partita diversa. E invece no. Le due squadre continuano ad affrontarsi a viso aperto, pensando poco ai tatticismi e alla difesa e concedendosi giocate spettacolari. Il confronto è più che piacevole, giocatori e spettatori si divertono, mentre gli unici a disperarsi sono i due coach. Specialmente Buscaglia, quando vede la sua squadra subire passivamente le scorribande di Moore (8 punti consecutivi) per il +7 piemontese (63-70), solamente mitigato da Pascolo prima della terza sirena (65-70).
Flaccadori on fire. Il cambio di ritmo si vede finalmente nel quarto periodo quando Trento ? con Beto da 4 e Pascolo da 5 - decide di difendere per tutti i 24" secondi di ogni azione. Due triple di Flaccadori, una di Mian e il "runner" di Forray la riportano sopra 76-75. È la spallata decisiva. La Fiat, nonostante i canestri di Hobson e Moore, non riesce più a tenere il ritmo, mentre Trento alza ancora i giri del motore in attacco grazie ad un Flaccadori che ricorda a tutti come mai è da anni considerato il miglior giovane d'Italia. Per lui 18 punti in un quarto, 20 totali e un meritato premio da Mvp.

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