Capitan Forray sprona l'Aquila «Premiata la nostra lucidità»

di Stefano Parolari

Il presidente Gigi Longhi si era raccomandato. «Se dovete vincere non fatemi patire fino all’ultimo secondo». Promessa non mantenuta. Ma in quanto al tempo, non alla sostanza. La Dolomiti Energia di quest’anno non risparmia partite al cardiopalma e situazioni emozionanti.

Domenica è andata in scena la vittoria all’overtime al PalaTaliercio di Mestre contro quella Reyer Venezia che è una rivale ormai classica, già antagonista di una finale scudetto. I bianconeri si sono complicati la vita ma al supplementare sono riusciti a spuntarla anche grazie ad un Aaron Craft leggendario che ha preso la squadra per mano e ha condotto l’Aquila alla quarta vittoria esterna e sempre più vicino ai playoff.

Capitano Toto Forray avevate disputato due quarti perfetti salendo + 24, poi i padroni di casa vi hanno raggiunto sul 73 pari ma la vostra enorme esperienza non vi ha fatto tremare.

«Il presidente - ci ha detto lo storico capitano di Trento - si deve abituare anche a queste partite. Alla fine poi nell’overtime che si è rivelato decisivo siamo stati più lucidi, sia ai liberi che con la bomba di Aaron. Avevamo sfoderato - continua il play italo argentino - almeno 30’ di pallacanestro importante in difesa e implacabile in attacco. Poi sono stati bravi loro ad uscire con prepotenza. D’altronde dovevamo aspettarcela ma al supplementare non ci siamo fatti trovare impreparati».

La palla contesa con Haynes a 2 secondi, sul filo della sirena dei 40’, lei l’ha toccata o gli arbitri hanno invertito la decisione consentendo poi a Watt il 73 pari, che per vostra fortuna non ha gasato i veneziani.

«In quella palla contesa al limite della nostra area non posso che dire che non mi sembrava di averla toccata per ultimo. Ho intuito che fosse lui a spingerla via da sopra la mia mano. Poi la rimessa per loro e sotto canestro c’ero proprio io a provare a contendere il rimbalzo difensivo sul tentativo di Watt. Hogue era fuori per 5 falli e sul “mismatch” (lungo contro un giocatore più basso) non potevo fare altro».

Un match questo di Venezia che vi infonde ancora più morale per rientrare nel gruppo delle otto per i playoff, per l’unico obiettivo che resta, quello della Final Eight tricolore.

«Sono d’accordo, era importante vincere questa partita, avevamo avuto un approccio fantastico riuscendo a non farli giocare in attacco (mentre la Reyer perdeva palle velenose) ed a centrare la retina a ripetizione. Ora c’è la pausa e rientreremo a giocare solo il 3 marzo, in casa contro Avellino. Peccato dover aspettare anche gli impegni della Nazionale perchè abbiamo dimostrato di essere pronti a giocare un ruolo importante in questo campionato».

Da quando è arrivato Craft poi è salita la vostra capacità di chiudere la difesa e di migliorare il tiro, oltre allo strepitoso palleggio-arresto-tiro dello stesso giocatore di Ohio State. Coach Buscaglia ha detto in conferenza stampa che la squadra dovrebbe maggiormente ruotare attorno ad Aaron e che solo lei e Pascolo sembrano aver capito l’antifona.

«Io mi metto sempre al servizio della squadra e spesso giochiamo anche con noi due in campo, tiriamo senza paura e partecipiamo al giro palla. Dovremo parlare in allenamento di questa volontà del coach di stare più vicini ad un giocatore come Craft che veramente ha controbutio al nostro salto di qualità dopo una partenza di stagione altalenante. Trento non molla mai, come al solito. Ora abbiamo rimesso a posto molte strategie e se corriamo tanto mettiamo in difficoltà tante rivali».

In questi giorni di pausa l’eroe di Venezia, il fantastico Aaron Craft da 28 di valutazione e da doppia-doppia (22-12) si culla il suo primogenito Owen James nato a fine gennaio nella ginecologia del S. Chiara di Trento. A fine partita Craft era al settimo cielo, senza disdegnare i margini di miglioramento che l’Aquila può avere: «Sono entusiasta di questa vittoria - ha detto ai micorfoni di Eurosport il regista che ha giocato anche nel Principato di Monaco e nella montenegrina Buducnost da dove se n’è andato per tornare a Trento -  è stata una partita durissima che ci siamo conquistati dopo 45 minuti tostissimi. È stato bello tornare su un campo dove avevamo perso una gara importante (si riferisce ai playoff) e vincere. Ora dobbiamo sfruttare la pausa per lavorare duro e migliorare, abbiamo tanta strada ancora da fare».

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