Aquila Basket ad Avellino per cercare l'impresa

di Daniele Battistel

Niente da fare per l'Aquila Basket, che ad Avellino cercava l'impresa: vincere di 12 e iniziare i playoff in casa.

Il match, equilibrato, è finito 78-74 per i padroni di casa.

 


Fosse di mettere su una «riffa» casereccia sarebbero tante le scommesse da giocare su Sidigas Avellino - Dolomiti Energia: l’Aquila rispetterà la sua natura giocando a tutta senza pensare a risparmiarsi in vista dell’inizio dei playoff? Coach Sacripanti farà riposare il suo totem Fesenko (216 cm e 137 chili) per preservarlo in vista di gara 1 di domenica? E poi: le squadre si sfideranno a viso aperto o cercheranno di nascondersi?

Qualche risposta l’avremo stasera al termine dell’ultima giornata di campionato. Quando - come è noto - Aquila e Scandone si scontreranno al PalaDelMauro di Avellino con in palio il quarto (e il quinto) posto della classifica finale, vale a dire il vantaggio del fattore campo nei quarti di finale playoff (le prime due partite e l’eventuale quinta in casa).

Coach Maurizio Buscaglia - come ha fatto sapere già domenica al termine della gara vinta con Sassari - non ha dubbi: vuole vincere con 12 punti di scarto per avere la differenza canestri a proprio vantaggio, centrare il quarto posto e giocare le prime due partite in casa, pur se la prima si dovrà eventualmente disputare a Reggio Emilia vista l’indisponibilità della Blm Group Arena per l’adunata. Niente polemiche con le penne nere, però, da parte del coach bianconero che anzi fa professione di «massimo rispetto per gli alpini» e ricorda il suo impegno a fianco dell’Ana per la distribuzione di pasta all’amatriciana dopo il terremoto del Centro Italia.

Coach, che partita è lecito attendersi stasera?

«Di sicuro sarà molto particolare perché le squadre si troveranno di fronte anche 4 giorni dopo. Io non la considero l’inizio dei playoff bensì una partita secca in cui noi dobbiamo vincere almeno di 12 per migliorare la nostra posizione in classifica».

In realtà il clima playoff si respirava già domenica contro Sassari. Soddisfatto della prestazione e della mentalità della squadra?

«Molto. Sono ragazzi che non mollano mai. Sono solidi. Hanno dimostrato di avere capacità di reazione. Contro Sassari hanno saputo soffrire, ma è una cosa che potrà tornare utile nei playoff quando ci sarà da giocare ogni due giorni».

Due parole sui singoli: Sutton è sembrato fuori fase domenica.

«Questione di jet lag. Era rientrato dagli Stati Uniti qualche ora prima, in permesso per andare a conoscere il suo terzo figlio, ed era un po’ stanco. Ma tutto sommato è stata una cosa positiva perché ha responsabilizzato i compagni. Dom ora è diventato un giocatore dalla doppia dimensione, può giocare da 3 e da 4. Questo mi permette di giostrarlo in base all’esigenza della partita».

Gutierrez domenica ha giocato parecchio.

«Aveva fatto un paio di buone partite esterne e mi sembrava pronto per avere più spazio anche in casa. Ha fatto diverse cose buone».
Da stasera il messicano, assieme a Toto Forray, metterà in scena un’entusiasmante «sfida latina» contro due mastini come l’italo-argentino Ariel Filloy (9,6 punti per partita) e l’italo-uruguaiano Bruno Fitipaldo (8 e 3 assist). Il pericolo più prossimo per l’Aquila resta comunque Jason Rich, miglior realizzatore del campionato (19,4 punti di media, 33 a Trento), cui dovranno fare buona guardia tanto Shields quanto Beto Gomes. Tra gli esterni occhio a Thomas Scrubb (9,4 punti con il 54% da 3 e 22 punti all’andata) e Dezmine Wells (11,4), mentre Lollo D’Ercole può essere letale da 3 punti se in serata. Sotto canestro Avellino può mixare l’intelligenza cestistica di Maarten Leunen (7,2 punti e 6,6 rimbalzi) con l’atletismo di Shane Lawal (4,4 e 7,6) e la fisicità di Fesenko (10,3 e 6,7) senza dimenticare la solidità di Andrea Zerini dalla panchina.


 

Con Ojars Silins impossibile non cominciare da Reggio Emilia (dove lui ha giocato 4 anni, più 2 di giovanili).

Nell’eventualità di gara 1 al PalaBigi lei sarà l’unico a giocare in casa.

«Di sicuro mi sentirò in casa perché tanti reggiani mi hanno già fatto sapere che verranno al palazzetto. Dai messaggi che ho ricevuto sono sicuro che faranno il tifo per noi, e sarà come giocare davvero in casa».

Prima, però, c’è da battere Avellino anche stasera. Alla Dolomiti Energia converrà nascondersi o giocare già una partita da playoff per mandare un messaggio e spaventare Avellino?

«Noi giocheremo il nostro gioco e cercheremo di ribaltare il -11. Penso che tatticamente ognuna delle prossime partite sarà diversa dalle precedenti».

A proposito di tattica, uno dei problemi per voi potrebbe essere quello rappresentato dalla stazza dei lunghi, Fesenko, Lawal e ora anche Auda.

«Sicuramente sotto canestro hanno un punto di forza. Non sarà facile fermarli. Dovremo cercare di non far ricevere la palla ai lunghi, lavorare di squadra e farli correre tanto per affaticarli».

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