Chicco Nicolini da record a cima Tosa e Molveno

di Ugo Merlo

La cima Tosa ha un record, stabilito ieri da Chicco Nicolini, campione di sci alpinismo di Molveno, che l’ha raggiunta partendo dalla chiesa (850 m) del paese natale in 1h58’, superando un dislivello positivo di oltre 2300 metri. Nicolini è poi ridisceso fermando il cronometro ufficiale in 3h4’50? con 4600m di dislivello complessivi e 30km di sviluppo.

L’impresa alpinistico sportiva, che in momenti in cui gli skyrunners sono orfani di gare, è l’omaggio di Chicco Nicolini al suo paese e al Gruppo Brenta.
La Tosa è stata declassata, a favore delle Cima Brenta, dall’essere la più alta del Gruppo dolomitico, per l’erosione del ghiaccio della vetta e risulta ora più bassa dei classici 3173 metri delle mappe storiche del Brenta. Alle 9 esatte nella piazza della chiesa di Molveno Chicco Nicolini, salutato da una piccola folla di amici, qualche turista e don Franco Torresani, - il “prete volante” campione di corsa in montagna - che lo ha benedetto e accompagnato per un tratto ha iniziato la sua ascesa a una delle vette simbolo del Gruppo Brenta. Il 26enne molvenese ha preso un buon ritmo, è entrato nella Val delle Seghe sul sentiero 319, giungendo ai 1630 m del rifugio Selvata, da dove ha proseguito la sua corsa sul sentiero sino ai 2491 m del rifugio Pedrotti, dove è giunto in 1h 41’. Li ha avuto il conforto di una borraccia e l’incitamento di mamma Sandra. Chicco si è quindi diretto per il sentiero 358 aggirando la Brenta Bassa e la Cima Margherita, verso il vallone della Tosa e ha affrontato il tratto più impegnativo, una parete di 30 metri d’altezza con difficoltà di 2° grado dove ad assisterlo ha trovato papà Franco e Davide Galizzi. Superata la parete Chicco ha raggiunto, in 1h58’ la vetta della Tosa dove è collocata una Madonnina. Lo attendevano la sorella Elena, la fotografa Alice Russolo e qualche fiocco di neve, prima che rasserenasse. Il tempo di un ciao e giù, è proprio il caso di dirlo, a rotta di collo.

A Molveno nella piazza, dove Molveno Holiday, che con l’Apt Andalo Molveno e Fai lo hanno aiutato assieme ad aziende di calzature e abbigliamento da montagna, è stato allestito un arco d’arrivo, Chicco è giunto, con don Torresani, applaudito e festeggiato. Un’impresa, che il campione di sci alpinismo ha realizzato trovando una bella alternativa alla mancanza di skyrace e vertical, per la pandemia. Chicco un tempo ottimo.
«Debbo dire che raggiungere la vetta della Tosa, nel minor tempo possibile era un sogno cui pensavo da tempo. La Tosa è stata declassata per lo scioglimento del ghiaccio, ma per me ha un fascino ricco di suggestioni personali. Mio papà Franco da casa alla vetta impiegò qualche anni fa 2h10’. Per quattro mesi all’anno noi Nicolini viviamo sulle sue balze, al Pedrotti impegnati nella gestione». Hai trovato l’alternativa alla gare sospese».

Come tanti miei amici sci alpinisti e skyrunners, ci siamo inventati una nuova cifra sportivo alpinistica. Ho voluto omaggiare il Brenta, la Tosa, e il mio paese Molveno». Come ti sei alimentato. «Ogni mezzora mangiavo una barretta o del gel e bevevo dell’acqua. Direi che è andato tutto bene, non ho avuto momenti di cedimento. Sono andato su regolare e molto concentrato, soprattutto in cima, perchè se sbagli lassù puoi farti male». C’è qui molta gente che ti applaude. «Mi fa molto piacere. Debbo ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato sia sul percorso che qui. Anche don Franco con la sua benedizione e la sua compagnia all’inizio e alla fine della mia fatica è stato un bell’aiuto». Torni al rifugio. «Subito, il lavoro mi attende, il sabato e la domenica, in questo anno strano per colpa del Covid, si vede un bel di movimento sul Brenta».

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