Zanardi, due settimane di calvario dall'incidente a Pienza

Con oggi sono già due settimane di calvario per Alex Zanardi che nella terapia intensiva dell'ospedale di Siena lotta con la forza del suo fisico da atleta per vincere un'altra battaglia, dopo quella che lo ha visto sopravvivere al drammatico incidente automobilistico di Formula Cart al Lausitzring, in Germania. Alex Zanardi, tenuto sempre in coma farmacologico, ha iniziato il suo nuovo percorso di dura risalita il 19 giugno dopo l'incidente con la sua handbike mentre transitva con la staffetta tricolore di Obiettivo 3 in Toscana, nella tappa che affrontava le strade di Pienza. Una curva in leggera pendenza e poi lo schianto terribile contro un camion sono le coordinate di un nuovo impatto col destino.

Sottoposto a due interventi neurochirurgici alla testa nel giro di dieci giorni, Zanardi è sedato, le sue condizioni rimangono stabili e il quadro neurologico rimane grave. I medici dell'equipe che lo segue, dopo aver sperato di poter interrompere il coma dopo la prima settimana di cure, hanno scelto di aspettare. Se ne riparlerà, probabilmente, nei prossimi giorni. "Il corpo e la testa devono riposare", spiegano i dottori che hanno scelto di prendere tempo per permettere al campione paralimpico di stabilizzarsi il più possibile. Solo dopo questa fase sarà possibile capire l'eventuale entità dei danni cerebrali e alla vista.

Intanto sul fronte dell'inchiesta portata avanti dalla procura di Siena, rimane ancora un unico indagato, il camionista, di 44 anni, dell'autotreno che si è trovato a transitare in direzione opposta al velocipede di Zanardi. Per ricostruire l'incidente, le operazioni peritali sono state fissate per metà luglio. I due consulenti nominati dalla procura e dalla difesa del camionista dovranno consegnare entro 60 giorni le relazioni sulla dinamica dell'incidente e sulla presenza di eventuali guasti o malfunzionamenti tecnici alla bici di Zanardi. C'è attenzione anche per le condizioni dell'asfalto. La procura senese lavora con indagini coordinate dal sostituto procuratore Serena Menicucci e dal procuratore capo Salvatore Vitello. Sul tavolo degli inquirenti la ricostruzione degli ultimi attimi prima dello schianto e l'accertamento su eventuali responsabilità organizzative, altro versante che non viene trascurato. 

Chi, in queste due settimane, non ha mai abbandonato Zanardi è la moglie Daniela che, dalla casa di Castiglione della Pescaia (Grosseto), dove si è trasferita dopo l'incidente, insieme al figlio Niccolò, non ha lasciato solo per un giorno suo marito. Daniela Manni, come sempre quando c'è Alex, presente: era al seguito della staffetta ed è stata tra le prime persone ad intervenire sul luogo del drammatico incidente il pomeriggio di due settimane fa. 
   

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