Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi Nuova sfida: Trentini vs Magnini Votate il vostro atleta del cuore

Nuova sfida tra campioni del nostro sondaggio “Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi”: oggi è tra Sara Trentini, regina del trial, e il campione di scialpinismo Davide Magnini.

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DAVIDE MAGNINI

Davide in inverno pratichi lo sci alpinismo, in estate rimani a fare sport tra le vette correndo a fil di cielo. Ci racconti i tuoi inizi?

«Ho incominciato a fare gare di sci alpinismo all’età di 14 anni seguendo le orme di mio papà, che si cimentava in questa disciplina dello sci. Sin da piccolo mi ha cresciuto con la passione per la montagna. L’estate successiva ho provato a fare corsa in montagna come allenamento per lo sci alpinismo e ho vinto i titoli italiani giovanili entrando nel mondo della corsa in outdoor. Correre come skyrunner è stato il passo successivo, un conseguenza naturale nel 2016, sempre per allenamento. Così mi sono dedicato alle gare in montagna come il chilometro verticale e le skyrace, ottenendo buoni risultati».

Sport in montagna una storia di famiglia e legata al territorio dove vivi.

«Vivendo a Vermiglio, in val di Sole, l’andare in montagna è facile, ma per me è anche una questione di famiglia. Mio papà Lodovico e mi ha portato a praticare e amare lo sci alpinismo.  C’è poi il territorio dove vivo, che mi ha influenzato e se vuoi facilitato. A Vermiglio siamo a due passi dalle Dolomiti di Brenta, dall’’Adamello, dall’Ortles - Cevedale e all’ombra della Presanella, la prima vetta interamente in Trentino (3558 m) che ho salito in cordata con mio papà all’età di 12 anni. È stata un’esperienza indimenticabile. Alla base del mio fare sport c’è la passione per la montagna».

La soddisfazione più grande?

«Nello sci alpinismo è stata la vittoria al Tour du Rutor nel 2018 con Michele Boscacci, che è nella squadra del Centro sportivo dell’Esercito con me. Era la mia prima  gara a tappe nella categoria dei senior e l’essere in coppia con un campione come Michele è stato un  grande onore.  Vincerla con la presenza dei più forti sci alpinisti è stata una bella soddisfazione. Per quanto riguarda le Skyrace la più bella soddisfazione è stata la Marathon du Mont-Blanc lo scorso anno. Ero alla mia prima trial running, ero li per fare esperienza e l’ho vinta».
Una delusione da raccontare? «Nella vita di un atleta sono tante le delusioni. Quando gareggi in tante gare capita spesso che ti prepari, ci tieni, poi incappi nella giornata no e tutto svanisce. Fa però parte del gioco e le sconfitte sono degli insegnamenti».

Cosa sogni?

«Per ogni sportivo il sogno nel cassetto è una medaglia olimpica. Speriamo che nel 2026 alle  Olimpiadi in Italia lo sci alpinismo ci sia».

Un atleta al quale ti ispiri?

«Kilian Jornet Burgada. Con Kilian ho gareggiato e battagliato, ma di lui ho in mente il record di salita e discesa da Cervinia alla vetta del Cervino (4478 m)  in 2h52’2’’ con 5 mila metri di dislivello tra salita e discesa. Una performance straordinaria dal punto di vista atletico e alpinistico, perchè il Cervino è una montagna stupenda, molto impegnativa ed è un’icona dell’alpinismo. Considero la sua impresa oltre il limite umano».


 

SARA TRENTINI

Al termine di un anno di stop per diventare mamma di Sebastian, figlio della sua storia d’amore con il campione mondiale di enduro ed ex vicecampione mondiale di motocross Alex Salvini, Sara Trentini, regina europea e italiana del trial, oltre che miglior motociclista trentina degli ultimi anni, si allena, tra pannolini e biberon, per tornare alle gare con il sogno di quel podio mondiale che le sfugge da tempo.

Nella sua casa di Arco si gode il suo presente e il suo piccolo Sebastian: «Sto vivendo un momento di grande felicità. Essere diventata mamma è sicuramente la mia soddisfazione più grande. Sebastian è la mia vittoria più bella, più della mia prima vittoria nell’italiano del 2010. Mio padre Umberto mi ha messo sulla moto a 4 anni e gareggio da quando ne ho 14. A 16 anni ho iniziato a correre anche nell’italiano e poi nell’europeo e nel mondiale. Uno dei sogni realizzati nella mia carriera da sportiva è sicuramente la maglia azzurra della nazionale con cui corro da anni al Nazioni di Trial, mentre da realizzare manca ancora forse solo il podio mondiale, magari nella gara di casa: sarebbe davvero il top se fosse sulla mia pista dell’Offroad Park di Pietramurata. Il podio mondiale mi è già scappato di un soffio, per pochissimi punti, nel 2014 in Belgio e mi brucia ancora».

Negli ultimi anni il mondiale e l’europeo di trial sono già passati dalla pista dell’Alto Garda che Sara gestisce con i genitori e la sorella Sabrina, ma la tensione di correre davanti al suo pubblico hanno sempre impedito alla Trentini di fare risultato pieno e di sfruttare il “fattore casa”. La moto e il trial sono per Sara l’unico sport, anche se per tenersi in forma pratica altre attività e tra tutte ha una predilezione per il crossfit.

Nel suo impianto di Pietramurata in cui si allenano i migliori piloti del mondo del trial e dell’enduro, Sara ha la sua palestra vicina al suo ufficio e al garage delle moto. Come tecnico federale, sempre nella sua pista, sta insegnando ad andare in moto anche a tanti ragazzini e ragazzine che in lei vedono una specie di “principessa guerriera” quando sale sulla sua moto da trial e la sua nuova Montesa che Sembenini gli ha preparato è kittata con numerosi particolari che la rendono una moto degna di una principessa, mentre il suo Sebastian è diventato il suo primo e più importante tifoso. E tra una poppata e l’altra, la mamma volante del trial sta diventando protagonista di numerose iniziative della Federazione Italiana, partecipando a campagne telematiche e social che invitano i motociclisti ad allenarsi da casa come fanno lei e Alex.

«Non vedo l’ora di tornare ad andare in moto e di poter riaprire la mia pista per allenarmi e per ospitare tutti gli appassionati dell’offroad che come noi non possono andare in moto. Intanto io a Alex ci siamo tenuti in esercizio a casa facendo i genitori e restando connessi con tutti i nostri tifosi con i social».

L’indiscussa regina del motociclismo trentino è pronta a tornare vittoriosa in sella alla sua moto del team S2 Motorsport e a rincorrere quel podio mondiale, solo sfiorato, che le manca e le brucia parecchio.

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