Trieste, domani la maratona dopo le polemiche sugli atleti africani esclusi e poi riammessi

Tutto pronto per la mezza maratona anticipata dalle polemiche forse più aspre, diffuse (e politiche) della storia dell’atletica.

Alle 9:30 ad Aurisina, dall’altra parte della costiera rispetto a Trieste, prenderà il via la Trieste 24 Half Marathon, evento clou del III Trieste Running Festival organizzato da Apd Miramar. Alla partenza ci saranno anche cinque top runner africani, gli atleti del continente inizialmente esclusi dalla gara come improvvidamente dichiarato dal patron della manifestazione, Fabio Carini, dipendente di una delle due agenzia di stampa della Regione Fvg.

Un ruolo, e non secondario, in questo senso lo ha avuto il gruppo Generali, a Trieste «lo» sponsor per antonomasia.

Non bastassero gli echi internazionali, domani anche il meteo avrà il suo ruolo: i bollettini prevedono infatti temperature invernali, pioggia e, tanto per non farsi mancare niente, bora.

Ai 4 uomini e una donna africani si affiancherà per la XXIV mezza maratona, anche Rita Giancristofaro, triestina d’adozione ma abruzzese di nascita, che ha scelto la Trieste 24 Halfmarathon per il rientro alle gare dopo essere rimasta coinvolta, e ferita, nel crollo del Ponte Morandi, a Genova.

Il percorso è sperimentato: dal cuore di Aurisina a piazza Unità d’Italia, passando per la strada Costiera. Ai nastri runner da tantissimi Paesi, tutti con addosso la t-shirt ufficiale arancione fluo. Dunque tra i maschi Stefano La Rosa (Italia), Uhrbom Fredrik (Svezia), Marco Salami (Italia), Joel Melly (Kenya), Simon Rugut (Kenya), Hitmana Noel (Ruanda), Sammy Kipngetich (Kenya).

Tra le donne Mazuronak Volha (Bielorussia), Nahimana (Burundi) e le italiane Laila Soufyane e Sara Brogiato.

Complessivamente, saranno 1.827 i partecipanti, dei quali l’82 per cento arriva da oltre i confini regionali e il 34 è costituito da stranieri, in rappresentanza di 46 Paesi.

Sempre domani si correrà anche la Generali Miramar Family (sette chilometri, aperta alle famiglie), seguendo un percorso «in versione Fun»,come anticipano gli organizzatori.

Vale la pena ricordare quell’iniziativa di ispirazione internazionale ed egualitaria di Pierre de Frèdy, barone de Coubertin, Giochi olimpici. Aperti a tutti.

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